RADICALI ROMA

Alla Sala Umberto “Grisù, Giuseppe e Maria”: storia di un’Italia che non c’è più. di Lucio De Angelis

Alla Sala Umberto “Grisù, Giuseppe e Maria”: storia di un’Italia che non c’è più.

 

di Lucio De Angelis
Paolo Triestino e Nicola Pistoia, celebre coppia del nostro teatro e affiatatissimi interpreti di ‘Muratori’, affiancati da una bravissima Crescenza Guarnieri,  ripropongono alla Sala Umberto “Grisù, Giuseppe e Maria”, un successo della passata stagione.
Ad apertura di sipario le luci illuminano un panno rosso e ne emerge una vetrata di una chiesa. Donna Rosa, la Guarnieri, racconta in flash back la storia di Grisù, Giuseppe e Maria, che ci riporta alla fine della seconda guerra mondiale, periodo in cui i mariti emigrano per trovare lavoro e ognuno si dà da fare come può per tirare avanti.

 

In quel tempo di miseria ma anche di inizio del risveglio, la presenza della Chiesa svolge un ruolo di riferimento importante per un popolo, duramente provato, che fa della speranza e della fede un motivo di vita.

 

In una sagrestia di Pozzuoli, in quell’Italia povera e appassionata, un sacerdote (Paolo Triestino) ed il suo strampalato sagrestano (Nicola Pistoia), due sorelle nei guai insieme al fascinoso farmacista del paese ci prendono per mano e ci fanno ridere, sorridere, emozionare e ci riportano a un’Italia dove i sogni vengono spesso affidati a valige di cartone, a una canzone, a una miniera lontana, ad un pallone.

 

Gianni Clementi, autore di bei testi contemporanei come “La vecchia Singer” e “Cappello di carta”, ci presenta uno straordinario affresco di quest’Italia degli anni Cinquanta, un paese che cerca di arrangiarsi, di trovare una via di uscita da anni bui e tristi che hanno messo in ginocchio il Paese.

Lo spettacolo di Clementi racchiude tutti i ricordi e gli avvenimenti di una popolazione che vive nella miseria, ma racconta questo mondo con il sorriso, facendo divertire ed appassionare lo spettatore; la storia, come tutte le storie del nostro sud, è piena di ironia, passione, comicità e dramma: non possono mancare in un panorama simile i “maschi”, che l’immaginario collettivo nazionale ha spesso relegato, non sempre a sproposito, nel luogo comune di una virilità alla perenne ricerca di conferma.

 

Da un lato il marito, confinato in quel di Marcinelle, negli inferi di una miniera belga affamata di carne italiana e dall’altro il “Seduttore”, in costante caccia di prede sciagurate. Il primo, analfabeta, che si palesa solo tramite l’invio di lettere sconnesse dettate ad un altrettanto sgrammaticato compagno di miniera e il secondo, eminenza di paese, in quanto possessore del famoso “pezzo di carta”, che cerca di approfittare del ruolo.
Tutti elementi adattissimi a gettare nella disperazione un povero parroco di paese, ostacolato nella ricerca di improbabili soluzioni dal maldestro sagrestano. Il dramma annunciato del colore nero del lutto e del carbone, non impedisce alla commedia di esaltare l’imprevedibilità e la comicità delle situazioni, per arrivare a un finale per nulla scontato.
Il ritmo della commedia è regolare, le battute arrivano l’una dopo l’altra ma lasciano fiato allo spettatore per ascoltare i dialoghi e la trama, perché questa di Pistoia è una commedia che aspira a essere lievemente drammatica, una morte irrompe sulla scena alla fine della prima parte, ma serve per restare al servizio della storia che deve svolgersi e andare avanti.
Insomma c’è il prete saggio, il sagrestano scemo e le donne del popolo: ingredienti della commedia popolare, che comunque vengano mischiati la ricetta viene sempre buona ed il sapore resta sempre lo stesso.
I tre bravi interpreti Triestino, Pistoia e la Guarnieri sono egregiamente affiancati da Sandra Caruso e Diego Gueci.
Le scene sono di Francesco Montanaro, i costumi di Isabella Rizza ed il disegno luci di Marco Laudando.
Si replica fino al 1^ marzo.

 

Teatro: Sala UmbertoCittà: Roma
Titolo: Grisù, Giuseppe e Maria
Autore: Gianni Clementi
Regia: Nicola Pistoia
Interpreti: Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Crescenza Guarnieri, Sandra Caruso e Diego Gueci
Scene: Francesco Montanaro              
Costumi: Isabella Rizza
Disegno luci: Marco Laudando
Associazione culturale: Teatroinaria – Stanzeluminose
Periodo: fino al 1^ marzo