RADICALI ROMA

Atac: Referendum non inganna ma indica soluzione


“Inganno è dei 5stelle che difendono l’azienda anziché i cittadini”. 
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e di Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma:
 
La messa a gara proposta con il nostro referendum, e sostenuta da 33mila cittadini, è l’unica soluzione strutturale possibile alla crisi del trasporto pubblico della capitale e alla palude di Atac. In questa vicenda il vero inganno ai romani, e a tutti gli italiani che contribuiscono con le tasse alle risorse destinate al tpl, lo sta preparando la giunta Raggi con i soldi dei cittadini: ancora una volta l’interesse di un’azienda fallita viene anteposto al vero bene comune, cioè un servizio di trasporto pubblico efficiente, che consenta alla città di avvicinarsi al livello delle altre capitali europee.
Rinnovare, con l’alibi del concordato, l’affidamento in house ad Atac, significherebbe infatti prendere le risorse economiche che servirebbero a garantire il servizio di trasporto e a migliorarlo e utilizzarle per pagare i debiti dell’azienda. Accusano noi, che chiediamo una gara trasparente, di voler privatizzare: ma loro (giunta e Atac) non spiegano quali altre risorse contano di reperire, da chi e attraverso quali procedure, dal momento che il concordato impone l’individuazione del soggetto assuntore. Inoltre, se eviterà la gara, il Comune perderà una parte consistente del contributo nazionale per il trasporto pubblico e violerà la normativa europea. Quindi affermare, come fanno Raggi e Meleo, che il concordato e la conseguente proroga dell’affidamento in house sarebbero una soluzione sostenibile, e addirittura la più conveniente, significa continuare a mentire ai romani, agli italiani e prepararsi a mentire anche all’Ue.
La priorità del M5S è evidentemente tenere in vita il rapporto malato tra Comune e Atac che abbiamo davanti agli occhi da decenni e non rinunciare al groviglio di clientele che lo alimenta, almeno fino al voto politico.  
Contro tutte queste eventualità, che sarebbero in perfetta continuità con le pratiche del passato, l’unica strada per guardare davvero avanti e segnare una svolta è il nostro referendum: la Raggi lo indica il prima possibile, se non vuole ingannare i romani anche sulla democrazia diretta.