RADICALI ROMA

Il Tempo – Pd, Marino e le unioni civili

Una Unione civile, quella tra la maggioranza e il suo sindaco, tutta ancora da verificare. L’incontro di oggi, già calendarizzato, aiuterà a comprendere, soprattutto il Pd, se insistere sul rimpasto o lasciare (ancora) correre fino alla prossima debacle. Aiuta senza dubbio i falchi del Pd il fatto che il sondaggio del Sole 24 ore ha registrato una perdita di consenso per il primo cittadino di sette punti percentuali rispetto al risultato elettorale che, se considerato il voto di meno di un romano su due, la dice lunga. Un punto di forza sul quale una parte dei democratici può, e deve, spingere per ottenere quel cambio di passo, invocato da mesi ma che stenta a concretizzarsi. E un cambio di passo non più procastinabile, rimpasto di giunta a parte, così come sottolineato – ieri – dal deputato Pd Umberto Marroni. Un segnale arriva chiaro dall’approvazione in commissione – sempre ieri – della proposta di delibera per l’istituzione del registro delle Unioni civili. Un primo passaggio, propedeutico al voto definitivo dell’Aula Giulio Cesare. Giubilo da parte di Sel, del radicale in Consiglio comunale e del gay center. Tace, a parte le consigliere Giulia Tempesta e Erica Battaglia, il Pd. Tace la Lista Marino, a parte Magi, radicale e presidente della commissione che ha varato la proposta. Un altro segnale su un programma elettorale che può sì prendere forma, come appunto quello di introdurre il registro delle Unioni civili, ma con riserva. Una riserva politica che sa di spada di Damocle per uno – il sindaco – e per l’altro – il partito. Sette punti percentuali in meno sul consenso pesano più di un atto – formale e non riconosciuto dalla legge nazionale – come quello del registro delle unioni civili. Un registro che può essere utile anche per i familiari di diverso grado, o per i conviventi etero, non solo per le coppie gay. Ma il messaggio che il Pd fa passare, lasciando a Sel e alla comunità gay il momento di gloria, è univoco. La battaglia ora si sposta in Aula. E non è scontato che sia quella canonica tra maggioranza e opposizione.

Susanna Novelli