RADICALI ROMA

Migranti: Ennesimo sgombero del presidio Baobab segnale di non governo e di inerzia di Comune e Prefettura

Dichiarazione di Riccardo Magi e di Alessandro Capriccioli, rispettivamente segretario di Radicali Italiani e di Radicali Roma:

Di fronte all’ennesimo sgombero del presidio informale nei pressi della stazione Tiburtina, avvenuto questa mattina, torniamo a chiedere con forza alle istituzioni cui compete la presa in carico dei migranti privi di un posto in accoglienza di provvedere a trovare una soluzione al più presto.
Dai dati raccolti dai nostri operatori legali sappiamo che nelle ultime settimane sono circa un centinaio le persone ospitate al presidio: di queste, circa 60 sono richiedenti eritrei che hanno avviato la procedura di relocation in altri paesi europei presso la questura di Roma, e sono da tempo in attesa di entrare nel circuito di accoglienza gestito dalla Prefettura. Piuttosto che sgomberare, per alleggerire la situazione a Tiburtina il Prefetto potrebbe procedere al trasferimento nei propri centri di questi richiedenti, come tra l’altro sarebbe previsto dalla legge.
Gli altri migranti hanno tutti situazioni giuridiche differenti: chi ha già un titolo ma è privo di sistemazione, persone senza più un posto in accoglienza che hanno ricevuto l’espulsione o un diniego alla domanda d’asilo e vorrebbero fare ricorso, altri in cerca di informazioni per rientrare volontariamente nel paese di origine. Di tutte queste persone, alcune decine, dovrebbe farsi carico l’amministrazione di Roma Capitale, consentendo l’accesso ai centri del circuito cittadino. Lo scorso 30 maggio, nell’ambito di un incontro con le associazioni, l’Assessora Baldassare ha prospettato l’esistenza di oltre 250 posti disponibili: basterebbe quindi che la sala operativa sociale e il dipartimento politiche sociali provvedessero a sistemare in quel circuito le circa quaranta persone ospitate nelle tende accanto alla stazione, ma ciò non avviene e si preferisce l’intervento, inutile, delle forze dell’ordine e dell’Ama.
Non riteniamo, come abbiamo ripetuto più di una volta, che il presidio informale costituisca una soluzione alla questione dei migranti a Roma: così come lo sportello legale esiste perché esiste una mancanza di iniziativa da parte dei soggetti che dovrebbero fornire sostegno e risposte concrete.
Finché gli attori principali, Comune e Prefettura, non prenderanno in mano la situazione – e stiamo parlando di poche decine di persone – non basteranno gli sgomberi settimanali a far sparire i migranti bisognosi di aiuto.