RADICALI ROMA

Mozione Generale per l’anno 2016

MOZIONE GENERALE
ASSEMBLEA ANNUALE ASSOCIAZIONE RADICALI ROMA

Gli iscritti dell’Associazione Radicali Roma, riuniti nell’Assemblea Ordinaria dell’11 e 12 dicembre 2015 in via di Torre Argentina 76 e in Piazza Mastai 9 a Roma, ascoltate le relazioni del Segretario e del Tesoriere, le approvano.

L’assemblea rileva che le grandi aree urbane sono le realtà sociali maggiormente investite da trasformazioni, disagi e conflittualità, nelle quali i partiti mostrano segnali di grave crisi per l’incapacità di esprimere una classe dirigente all’altezza delle sfide di governo mentre gli apparati clientelari, che sono cresciuti in modo parassitario intorno a ogni aspetto della vita amministrativa hanno ormai raggiunto dimensioni tali da soffocare risorse, qualità, meriti, in ogni aspetto della vita civile ed economica.

L’assemblea evidenzia come Roma, da questo punto di vista, debba essere considerata a tutti gli effetti, drammaticamente, la Capitale del Paese: circostanza, questa, che nell’ultimo anno si è imposta all’attenzione dell’opinione pubblica con l’esplosione dell’inchiesta “Mafia Capitale”, tristemente coincidente con l’analisi e con le denunce pluriennali dei Radicali.

L’assemblea sottolinea come i Radicali, in totale isolamento, abbiano denunciato il “mondo di mezzo” e quel sistema trasversale della pax romana creato per accontentare i partiti, le clientele e i diversi poteri economici attraverso un metodo spartitorio che si è consolidato negli ultimi quindici anni di governo della città. Quel sistema, il sindaco Marino non è stato capace di metterlo in discussione, quasi fosse una condizione oggettiva di Roma e bisognasse necessariamente conviverci. Un sistema nel quale il potere amministrativo-burocratico ha ormai preso il sopravvento sulla politica e sulla democrazia e che, quindi, doveva e a maggior ragione deve essere oggi radicalmente riformato.

L’assemblea constata come il Sindaco Marino non abbia saputo cogliere il valore pienamente politico e riformatore contenuto all’interno dell’appello scritto dall’Associazione Radicali Roma. L’appello indirizzato al Primo Cittadino includeva una serie di riforme strutturali che, laddove attuate, avrebbero permesso alla Città di Roma di uscire definitivamente dal soffocamento in cui si trova. Parliamo del sistema di affidamento dei servizi, delle anagrafi necessarie a consentire il controllo sull’operato di chi governa, della politica dell’accoglienza e dell’inclusione, dei servizi erogati ai cittadini, dei modelli di controllo interno, delle società partecipate e della disastrosa situazione economica di Roma Capitale e della liberazione del litorale di Ostia che, ancora oggi, continua a rappresentare un luogo emblematico per le infiltrazioni malavitose le quali inficiano pesantemente l’esercizio di diritti e delle libertà fondamentali.

L’assemblea prende atto che quell’opportunità, nonostante gli sforzi compiuti dentro e fuori dal Consiglio Comunale, non è stata colta: né dal Sindaco Marino, né dalla sua maggioranza, completamente impegnata a difendere i propri privilegi e a combattere una guerra intestina senza proporre alcune visione di città, né dalle opposizioni, che nonostante i proclami hanno di fatto difeso, ogni qual volta se n’è presentata l’occasione, le più consolidate e odiose istanze corporative.

L’assemblea nota che la conclusione della crisi romana, consumata nelle dimissioni del Sindaco, richieste e alla fine rassegnate senza alcun passaggio in aula, è stata l’atto finale di un processo che ha progressivamente svuotato le istituzioni comunali delle loro funzioni e ridotto ulteriormente gli spazi democratici dei cittadini, fino alla soluzione delle dimissioni in blocco, che fotografa in modo impietoso una classe dirigente incapace di assumersi le proprie responsabilità perfino nel momento di massima crisi.

L’assemblea sottolinea, inoltre, che tale situazione è ulteriormente aggravata dall’incompiutezza della riforma che ha introdotto le Città metropolitane, che non prevedendo elezioni popolari per il Consiglio costituisce un’ulteriore, gravissima sottrazione di spazio democratico, per di più ad un livello che tocca molto da vicino la qualità della vita e le istanze quotidiane dei cittadini.

L’Associazione saluta quanto realizzato a Roma nell’anno radicale appena trascorso: il successo della campagna di iniziativa popolare “Accogliamoci”, per l’adozione di percorsi di inclusione dei rom e per la riforma dell’accoglienza ai rifugiati nella capitale, che ha raccolto l’adesione di oltre 6mile cittadini romani; l’attività di studio e di denuncia sulla Metro C, sintetizzata nell’azione giudiziaria promossa da Riccardo Magi anche grazie al lavoro di Francesco Mingiardi; l’elaborazione di dossier sulle società partecipate, da Farmacap a Atac, e le conseguenti iniziative di denuncia, dentro e fuori dal Consiglio Comunale; il lavoro di documentazione della drammatica situazione relativa allo smaltimento dei rifiuti, e culminato, lo scorso settembre, nel voto contrario alla nuova delibera di affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani ad Ama; la costante attività di pungolo della maggioranza sulla situazione di Ostia ed il conseguenze ricorso al TAR contro la “chiusura a orario” delle spiagge in concessione, respinto con sconcertanti motivazioni riconducibili più alla politica che al diritto; la vera e propria esplosione, a livello mediatico, dei dossier radicali sul patrimonio e sull’emergenza abitativa, e l’ottenimento, da parte dell’amministrazione, della lista degli immobili di proprietà del Comune e del loro utilizzo, dalla quale sono finalmente emerse anche a livello formale tutte le opacità che abbiamo denunciato per anni.  

L’Associazione, a tale proposito, ringrazia Riccardo Magi e Davide Tutino per l’instancabile opera posta in essere nelle istituzioni cittadine, nonostante i costanti tentativi di isolamento ma non per questo con minore efficacia, e rileva che la capacità di lavorare in piena sintonia e unità d’intenti con gli eletti è stato uno dei fattori determinanti per la crescita politica collettiva e per la possibilità di proporre riforme strutturali basate su un’analisi compiuta.

L’assemblea riconosce il valore del documento “Chi soffoca Roma. Lasciamola respirare”, considerandolo un punto di partenza per delineare le chiavi di azioni politiche che, partendo dalle città, possano restituire protagonismo alla politica, e quindi maggiori spazi di libertà e democrazia ai cittadini.

L’Associazione ribadisce che tali obiettivi restano prioritari anche e soprattutto in vista del prossimo appuntamento elettorale, perché da tali riforme si deciderà il rilancio della città: e impegna gli organi dirigenti a capitalizzare l’occasione elettorale per portare quei temi al centro del dibattito, sia attraverso l’attivazione degli strumenti di iniziativa popolare, sia attraverso la verifica della possibilità di sostenere e promuovere liste elettorali che convergano su quegli obiettivi e che pongano al centro la possibilità concreta di realizzarli.

L’assemblea ringrazia infine le oltre cento persone che hanno deciso di iscriversi a Radicali Roma, che con il loro contributo hanno permesso all’Associazione di rompere ancora una volta il monopolio della partitocrazia clientelare: ritiene dunque necessaria, specie alla luce della situazione di crisi che attraversa la nostra città, una campagna straordinaria di autofinanziamento grazie alla quale possano essere reperite le risorse per perseguire i nostri obiettivi con maggiore forza ed efficacia.