RADICALI ROMA

Restauro Colosseo l'accordo è sbilanciato e di certo non dalla parte dell'interesse pubblico

Dichiarazione di Riccardo Magi segretario di Radicali Roma
 
 
 
Il Colosseo con i suoi 5 milioni di visitatori porta ogni anno circa 33 milioni di euro alle casse del ministero. Il Colosseo è il Colosseo il valore della sua immagine è inestimabile.
 
Alla luce di queste due semplici considerazioni è evidente che la convenzione firmata dal Commissario per gli interventi urgenti nelle Aree archelogiche di Roma e Ostia antica e il gruppo Tod’s di Della Valle è sbilanciata e non certo a favore e a garanzia dell’interesse pubblico. Con un finanziamento per il restauro di 25 milioni di euro deducibili, ben inferiore all’incasso di un anno di biglietti staccati ai turisti, l’imprenditore si aggiudica il diritto in esclusiva allo sfruttamento in Italia e all’estero dell’immagine del Colosseo per ben 15 anni “eventualmente prorogabili”, la possibilità di inserire il proprio marchio sui biglietti del Colosseo e sulla recinzione del cantiere e una serie di altre facoltà commercialmente molto preziose.
A fronte di queste concessioni la convenzione non garantisce in alcun modo sul termine e la qualità dei lavori.
 
Appare assurdo per un verso che il Ministero non intenda investire fondi pubblici in un opera così remunerativa oltre che di assoluto valore e per un altro che l’autorità commissariale che ha agito per conto del governo non abbia voluto ricavare di più dalla concessione di un tale monopolio di immagine. O forse già si prevede che i fondi privati non saranno sufficienti alla realizzazione dei lavori e vi sarà una seconda fase?
In ogni caso siamo di fronte all’ennesima rocambolesca puntata della gestione della cosa pubblica attraverso le procedure emergenziali e i commissari straordinari.