RADICALI ROMA

Rifiuti, immobilismo amministrazioni è costato ai romani 700 milioni

[siteorigin_widget class=”SiteOrigin_Widget_Image_Widget”][/siteorigin_widget]
“Quando il 1 ottobre del 2013 venne chiusa giustamente la discarica di Malagrotta come Radicali, fin da subito, dichiarammo che da quel momento in poi avremmo pagato dei costi economici elevatissimi poiché chi aveva governato Roma non aveva saputo e voluto costruire un ciclo virtuoso dei rifiuti, affidandosi quasi esclusivamente a quell’enorme invaso. A distanza di cinque anni nulla è cambiato, non è stato costruito nessun impianto né per il recupero di materia, né a servizio dell’indifferenziato”. Lo dichiara in una nota Massimiliano Iervolino, vice coordinatore di +Europa e membro di direzione di Radicali Italiani.
“Contestualmente, la raccolta differenziata continua a essere insufficiente e lontana dalla percentuale prevista dal testo unico ambientale. Questo immobilismo costa economicamente tantissimo, infatti, come riportato ieri da alcuni organi di informazione, il prezzo che AMA ha dovuto sostenere dal 2013 al 2017, è di circa 700 milioni di euro. Extra costi dovuti al recupero, al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti in impianti non di proprietà. Ora appare chiaro che, oltre al danno, c’è anche la beffa: questi 700 milioni di euro di extra costi non sono stati pagati dai cittadini per avere una città linda e pinta, ma per ritrovarsi con un sistema fragile e ridondante, che vive di perenni crisi con conseguenze drammatiche che sono sotto gli occhi di tutti. Lo diciamo da anni: il ciclo dei rifiuti di Roma non potrà mai essere virtuoso, e Ama non potrà mai essere economicamente sostenibile, fin quando l’Azienda Capitolina avrà la sua autonomia industriale (cioè la capacità di chiusura del ciclo dei rifiuti) vicina al 20%. Ci vogliono impianti di proprietà sia per abbattere di molto i costi, sia per migliorare la qualità del servizio. Invece, la sindaca Raggi, con la collaborazione del Ministro dell’Ambiente Costa, vuole continuare a portare la maggior parte dei rifiuti presso impianti terzi fuori provincia e fuori regione. In parole povere persevera, utilizzando lo stesso modus operandi che è costato ai cittadini romani 700 milioni di euro di extra costi: sono scelte scellerate che continueremo a pagare tutti”.