RADICALI ROMA

Rifiuti: Raggi affossa AMA per propaganda e calcolo politico

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“Noi lo diciamo da sempre, e da ultimo lo abbiamo ribadito in aula pochi giorni fa: il vero punto non è la questione, pure importante, di come debbano essere comunicate le cosiddette ‘aree bianche’, ma di ciò che Ama, e quindi la Sindaca Raggi, intendono fare in quelle aree per risolvere la questione dei rifiuti a Roma. Presentare alla Regione una richiesta di autorizzazione per realizzare la discarica di servizio di cui, come tutti sappiamo, c’è assoluto bisogno? O ostinarsi a fingere che di quella discarica non vi sia necessità, per poter continuare a fare la parte dei duri e puri, salvo spalancare la porta ai privati?”. Così in una nota Alessandro Capriccioli, capogruppo di +Europa Radicali alla Regione Lazio, e Massimiliano Iervolino, vice coordinatore di +Europa.

“A quanto si apprende in queste ore, la risposta a questo quesito continua, purtroppo, a essere la seconda, visto che, come riportano i giornali, un progetto per costruire una discarica è stato presentato da un privato a Pian dell’Olmo, peraltro già scartato nel 2012 e nel 2017 per questioni sia tecniche che economiche, e non da Ama in altro luogo: notizia sulla quale il silenzio di Raggi è Montanari è letteralmente imbarazzante. Se vogliamo veramente risolvere i problemi dei rifiuti nella Capitale chi gestisce la parte onerosa del servizio, ossia Ama, deve dotarsi di infrastrutture adeguate a chiudere il ciclo in autonomia, per evitare che l’azienda del Comune continui a pagare per smaltire i rifiuti che raccoglie rinunciando al ruolo strategico che invece dovrebbe assumere. Presenti Ama, ossia Raggi, un progetto per una discarica di servizio, e si assuma finalmente la responsabilità di una scelta impopolare ma necessaria per risolvere un problema che sta diventando cronico. Oppure dica chiaramente che il sacrificio di un’azienda pubblica come Ama, oggi al 20% di capacità industriale, è accettabile rispetto al rischio di prendere una decisione politicamente impopolare ma necessaria, come quella di imporre la costruzione di una discarica. Perché lasciare che sia un privato a realizzare una discarica nella provincia di Roma, e condannare quindi Ama a pagare per smaltire i rifiuti quando potrebbe lei stessa diventare proprietaria di un sito di smaltimento e abbattere i costi, significa decidere di non occuparsi del rilancio di un’azienda già sull’orlo del precipizio e di condurla, senza mezzi termini, al fallimento, a tutto discapito dell’interesse dei romani. Ancora una volta, la giunta capitolina agisce in base a calcoli e opportunità politiche: di scelte compiute nell’interesse della città e dei cittadini, da due anni e mezzo a questa parte, neanche l’ombra”.

Per approfondire leggi l’articolo de La Repubblica.