RADICALI ROMA

Stadio Roma: sbagliato dividere vicenda amministrativa da quella penale

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“Di fronte all’arresto del presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito, noi Radicali non intendiamo mostrare foto di arance, ma riteniamo sia importante andare alla radice del tema politico: il rapporto tra opere pubbliche e amministrazione. Nelle opere pubbliche le istituzioni hanno il compito di pianificare e controllare che a un legittimo interesse privato corrisponda un sufficiente interesse pubblico. Quando l’interesse pubblico manca o non è difeso con evidenza deve suonare l’allarme, e appare quasi pleonastico sottolineare che in assenza di interesse pubblico l’approvazione di un’opera possa avvenire solo per ingerenze di interessi privati”. Lo afferma Simone Sapienza, segretario di Radicali Roma.
“Nel caso dello Stadio della Roma avevamo dimostrato già nel luglio del 2017 che l’interesse pubblico era del tutto assente, attraverso una diffida al consiglio comunale presentata da Francesco Mingiardi, Riccardo Magi e Alessandro Capriccioli: c’erano (e ci sono) troppe incognite sulla fattibilità delle opere necessarie a garantire l’accesso e il deflusso, che per di più sono a carico dell’amministrazione. Il rischio, nel caso in cui si decida di procedere, è che l’amministrazione accumuli debiti per opere costose e difficilmente attuabili, di cui beneficerebbe solo il privato che gestirà lo stadio. In queste settimane in diversi hanno ripetuto che la vicenda penale relativa allo stadio della Roma è indipendente dai profili di regolarità del procedimento amministrativo: ma se il reato ipotizzato è corruzione o traffico di influenze, il compimento di atti amministrativi potrebbe essere dipeso direttamente dalla commissione di quei reati. Noi crediamo sia importante fare uno stadio per la Roma, ma anche per la Lazio, per il rugby e per tutti gli altri spot con pubblico crescente. E pensiamo che Roma debba aprirsi a gare e idee architettoniche. Per farlo serve l’autorevolezza istituzionale di pretende il rispetto dell’interesse pubblico, e una pianificazione pensata davvero per il bene della città e dei cittadini”.