RADICALI ROMA

Corriere.it – Emergenza abitativa a Roma quelle case ai senza diritto

di Sergio Rizzo

Il direttore del dipartimento Politiche abitative Ciminelli scrive al sindaco Ignazio Marino: «a fronte di 96 nuclei familiari ospitati quelli che sicuramente hanno diritto a occupare un alloggio pagato dai contribuenti non arrivano al 60 per cento»

ROMA – Le verifiche sugli occupanti degli alloggi affittati dal Comune di Roma per l’emergenza alloggiativa stanno dando risultati forse scontati, per i maligni. Ma non per questo meno sorprendenti. Il direttore del dipartimento Politiche abitative Luigi Ciminelli scrive al sindaco Ignazio Marino e al solito consigliere rompiscatole radicale Riccardo Magi che «a fronte di 96 nuclei familiari ospitati è emersa la seguente situazione: 30 avvii del procedimento di revoca assistenza alloggiativa debitamente notificati; 4 provvedimenti di revoca assistenza alloggiativa; 5 richieste di accertamento alla Guardia di Finanza; 57 posizioni regolari».

il conto della serva

Cioè, quelli che sicuramente hanno diritto a occupare un alloggio pagato dai contribuenti non arrivano al 60 per cento. Va un po’ meglio a via di Pietralata, dove 10 occupanti su 36 sono irregolari: il 28 per cento. Mentre a Via Ennio Porino sono 7 su 20: il 35 per cento. Il conto della serva parla chiaro. Per l’emergenza abitativa il Comune di Roma spendeva circa 42 milioni di euro l’anno. Tutti soldi che finivano nelle tasche di immobiliaristi e palazzinari ben disposti a cedere residence e appartamenti in periferia a cifre in qualche caso scandalose: fino a 2.700 euro mensili per un singolo alloggio, mentre il Campidoglio ricava mediamente da ciascuno dei propri 43 mila appartamenti affittati a privati la miseria di una cinquantina di euro al mese. Con situazioni scandalose di case nel centro storico concesse a canoni ridicoli, come ha avuto modo di denunciare pubblicamente (e opportunamente) Alfio Marchini.

Le verifiche

E se almeno un terzo di quei presunti indigenti che hanno avuto in assegnazione quegli alloggi, come sta emergendo dalle verifiche disposte ora dalla giunta Marino, è fasullo, allora significa che almeno un terzo di quei 42 milioni li abbiamo regalati a gente che non ne aveva diritto. Parliamo di 14 milioni l’anno, e senza considerare se il prezzo complessivo fosse giusto: cosa della quale ci permettiamo di dubitare fortemente. E qui sono inevitabili alcune domande. Chi e sulla base di quale documentazione ha assegnato quegli alloggi? E in cambio di che cosa, se era chiaro che certi assegnatari non ne avevano diritto? Perché gli stessi controlli non sono stati fatti in passato? Qualcuno è mai stato chiamato a rispondere degli abusi? Crediamo che il sindaco Marino, dopo aver accertato quanti davvero hanno diritto alla legittima assistenza del Comune, debba pretendere risposte chiare e inequivocabili. Ne va, anche qui, della sua credibilità.