RADICALI ROMA

Alemanno sfida: "Un nuovo progetto per Roma"

Da commissario a presidente. Gianni Alemanno è stato eletto a capo della Federazione romana di An a conclusione di tre giorni di congresso. Ha battuto l’altro candidato, il senatore Andrea Augello, ottenendo il 74,7% (8.700 voti) dei consensi contro il 25,3% (3.000 voti) ottenuto da Augello.

Tra gli 11.700 militanti che hanno espresso la loro preferenza anche il leader di An Gianfranco Fini e il senatore Francesco Storace. I quattro seggi nei quali gli iscritti di An hanno votato si sono chiusi alle 23 di ieri sera. Lo spoglio delle schede si è concluso all’alba di oggi.

Un giorno importante per Alemanno. “Da domani comincia una svolta profonda che deve portare il nostro partito ad essere una vera alternativa di governo capace di contendere il Campidoglio alla Sinistra alle prossime elezioni amministrative”, reagisce il neoeletto. Poi dichiara il suo ”rispetto” al gruppo di Augello ”che con il sostegno degli amici di Storace contava il 20% degli iscritti, ed e’ riuscito con un grande sforzo militante ad arrivare al 25% e merita quindi tutto il nostro rispetto”. E rilancia la proposta di ”costituire un ‘tavolo romano’ di tutte le componenti del partito e che abbia un compito di indirizzo per tutte le grandi scelte politiche”.

Alemanno ribadisce un concetto a lui caro: ”Dobbiamo essere ‘il difensore civico’ di tutta quella parte di citta’ che oggi e’ dimenticata dall’ amministrazione capitolina e che soffre le contraddizioni della citta’. Dobbiamo – aggiunge – dare voce a questa ‘citta’ invisibile’, rilanciando la struttura del partito sul territorio e collaborando con tutte le organizzazioni della societa’ civile, dai comitati di quartiere fino alle organizzazioni di categoria”.

L’esponente di An vuole pero’ parlare anche a quella che definisce la ” ‘citta’ emergente’ con progetti di sviluppo in grado di dare spazio alla imprenditorialita’ diffusa, rompendo cosi’ i monopoli economici che oggi esistono nella citta”’. Infine l’agenda dei prossimi impegni: ”Entro due settimane riuniremo tutto il partito in un approfondito seminario per definire la struttura organizzativa e la strategia che interpreti il documento politico uscito vincitore dal congresso e le cose positive presenti nel documento di Augello. In primavera – chiude Alemanno – riuniremo una grande conferenza programmatica cittadina in cui ci confronteremo con tutte le organizzazioni della societa’ civile per individuare un grande progetto di sviluppo che interpreti la ‘citta’ delle liberta’ e della solidarietà’ che abbiamo indicato come modello per Roma”.

E lo sconfitto attende Alemanno al varco. “Ora spetta a lui fare la propria proposta per Roma – dice Augello – noi siamo pronti ad ascoltarla e valutarla, ma non potra’ non tener conto del valore politico del risultato ottenuto dalla nostra mozione che rappresenta un quarto del partito a Roma”. Augello fa notare che comunque “ottenendo il 25,3% dei consensi abbiamo raddoppiato la base con cui siamo entrati in congresso, fermando i consensi di Alemanno al 74,7%. Un successo superiore alle nostre aspettative” ad ”un congresso vero da cui il partito esce più forte”.

Dopo gli scontri dei giorni scorsi, arrivano al neo-presidente i complimenti di Storace. E subito giunge una telefonata di congratulazioni dal sindaco Veltroni, il cui augurio è “che possa consolidarsi, pur nella reciproca autonomia e distinzione dei ruoli, un confronto corretto e costruttivo con l’opposizione nell’interesse della città”.

“Possiamo senza dubbio considerarci i vincitori morali di questo congresso – sottolinea invece sottolinea l’europarlamentare Roberta Angelilli – e Alemanno puo’ contare su di noi purche’ si apra un vera fase di rilancio per la citta’ che deve tradursi una proposta alternativa e concreta a Veltroni perche’ non si puo’ pensare di poter vincere nella Capitale puntando solo sui demeriti dell’avversario. Roma, infatti, e’ una citta’ ad ambizioni limitate, non ha saputo porsi al centro dei network delle grandi capitali europee ne’ affermarsi come capitale del mediterraneo. Da qui bisogna partire per la nuova sfida di An sul territorio”.