Comincio a scriverti alle 22. Da stamane ci giungono da parte di esponenti parlamentari e dirigenti dello SDI formali preannunci di immediata (“ad horas”) rottura e di conseguente immediato scioglimento della Rosa nel Pugno, quindi anche del Gruppo Parlamentare. Voglio sperare e credere che si tratti di una bizzarra tattica volta a saggiare le nostre reazioni o a indurci ad accettare quel che potrebbe di nuovo esserci richiesto.
Se così non fosse, resterebbe ancora da chiedersi se davvero qualcuno ritenga possibile liquidare una realtà politica e parlamentare costituita con la ratifica da parte di tanti eventi politico-elettorali, da tanti Congressi e convegni dei partiti e dei soggetti politici coinvolti. Anche questo mi appare come difficilmente immaginabile. Si afferma anche pubblicamente che il Congresso radicale di Padova non avrebbe minimamente affrontato i problemi della RnP e risposto alle richieste dello Sdi. Abbiamo invece dedicato un intero pomeriggio all’analisi e alla discussione della grave congiuntura nella quale il nostro nuovo soggetto politico (“strategico”) si vorrebbe sia liquidato, come è accaduto nelle tre precedenti elezioni politiche per allora occasionali coalizioni meramente elettorali.
In questa situazione la prima reazione che mi sembra comunque obbligata è quella di informartene il più rapidamente possibile, sperando che questo fatto concorra a sciogliere finalmente non già la Rosa nel Pugno ma il grumo di inadeguatezze e di interessi contrari che sembrerebbe in questo momento sul punto di creare un fatto compiuto, nell’illusione di poterlo davvero compiere, conferendogli carattere definitivo. Sono personalmente determinato e convinto che così non possa, non debba essere.
Chiederò immediatamente, già domattina, ai compagni della Segreteria Nazionale della RnP di riunirsi con la massima urgenza e di procedere, comunque, alla immediata convocazione della Direzione Nazionale entro l’ultima settimana di novembre. Mi sembra urgente, doveroso, necessario, rispettoso di noi stessi, informarti di questo tentativo di azzerare quello che era stato salutato come “l’unico evento nuovo della politica italiana”, quale avevamo la consapevolezza di potere costituire e far vivere e crescere nel nostro paese. Se effettivamente quanto tutt’oggi ci veniva annunciato dovesse corrispondere ad una reale intenzione e ad una decisione immediatamente operativa – ripeto: non voglio e non posso crederlo – sono convinto che da parte di tutti noi, di tutti coloro che hanno operato, sperato, sostenuto con tanto immediato ascolto profondo dell’opinione pubblica, si coglierà immediatamente questa occasione e questa drammatica, reiterata minaccia per tramutarle in un fantasma cui si dia alla fine corpo per poterlo trafiggere e per liberarcene.
Cercheremo di informarti in tempo reale, nelle ore che vengono, in ogni modo possibile dello sviluppo dell’evento, sia attraverso Radio Radicale, sia attraverso i siti radicali e della Rosa nel Pugno. Ti chiedo, chiedo a tutte le compagne e a tutti i compagni che sarò riuscito a raggiungere stanotte o sin dalle prime ore di domani, giovedì, le tue, le vostre reazioni, i vostri suggerimenti, le vostre iniziative per fare il necessario atto a proporre e contribuire ad imporre il rilancio pieno ed effettivo della nostra Rosa nel Pugno, data invece per morta o in agonia, spacciata; da parte di chi sin dall’inizio dell’anno ha operato in modo di soffocarci sul nascere o di eliminarci corrompendo tutto il corrompibile, ovunque per natura presente.
Quante volte Enrico ha avuto il merito di avvisarci tutti della forza, della violenza delle “pressioni” che più di noi tutti, l’intero Sdi, ovunque, era ed è sottoposto da parte dei titolari del potere oligarchico e conservatore operanti al vertice del regime politico attuale, cui la Rosa nel Pugno è sola forza davvero alternativa.
Si fa tardi. Ti chiedo di lottare insieme perché non diventi subito “troppo tardi” per salvare, rilanciare e rafforzare la tua, mia, nostra impresa. Ripeto ancora una volta, te ne chiedo scusa: se vi sono momenti nei quali ci sembra di non avere più speranza, quello è il momento in cui è possibile e necessario essere speranza per tutti. Se puoi, se vuoi sarò lieto di una tua risposta.
Marco Pannella
della Segreteria Nazionale della Rosa nel Pugno
m.pannella@rosanelpugno.it
P.S. : A questo link trovi un servizio comparso stamattina nientemeno che sul “Secolo d’Italia”. Naturalmente né io, né te (immagino) siamo disposti a fargli un sia pur minimo credito. Fantasie, di certo; anzi, fantasticherie prive di fondamento. Però ammetto di esserne stato un po’ impressionato quando l’ho letto. Scherzi dell’arteriosclerosi!
Marco