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Amnistia, la Margherita apre all'appello di Pannella La Quercia: siamo disponibili

  Il giorno in cui la legge ex Cirielli inizia a far sentire i suoi effetti sulla popolazione carceraria, che ora potrebbe passare da 60 mila a 80 mila presenze nei prossimi 12 mesi, i detenuti di Rebibbia e di Regina Coeli chiedono a Benedetto XVI di spendersi per l’indulto come ha fatto il suo predecessore Giovanni Paolo II: «Un atto di clemenza negato, Madre di Misericordia aiutaci», c’era scritto sul cuscino di fiori collocato in piazza di Spagna sotto la statua dell’Immacolata.

 

 

 

 Sono passati 5 anni dalla vista di Giovanni Paolo II a Regina Coeli e 3 dallo storico discorso pronunciato a Montecitorio con il quale il Papa polacco chiese un atto di clemenza per i detenuti. Quel passo non c’è mai stato e se non fosse per Marco Pannella, che lunedì inizierà uno sciopero della fame per alzare il livello di attenzione sulla marcia di Natale a favore di amnistia e indulto, nessuno avrebbe osato parlare di clemenza in questo clima di campagna elettorale permanente. L’appello di Pannella (hanno gia aderito Francesco Cossiga, Livia Turco e Cesare Salvi dei Ds, Giuliano Pisapia del Prc, il verde Alfonso Pecoraro Scanio, Gian Guido Folloni della Margherita, il leader dei penalisti Ettore Randazzo, Don Luigi Ciotti) ora smuove il vertice della Margherita, il partito guidato da Francesco Rutelli sempre prudente su questo tema. Eppure ieri il quotidiano della Margherita, «Europa», ha pubblicato un editoriale del direttore Stefano Menichini («L’Amnistia, una cosa che si può fare») in cui si sollecitano «le adesioni alla marcia di Natale, che non intacca il tema sicurezza» e pone una domanda: «E la Chiesa?». Spiega «Europa», un giornale che sui temi etici non si è mai opposta all’«ingerenza» del Vaticano nella sfera temporale: «L’appello alla politica, così inerte dopo le ovazioni a Giovanni Paolo II in Parlamento, può essere esteso allo stesso mondo ecclesiastico: se di amnistia dopo Papa Wojtyla non parlò più alcun politico è vero che non ne parlarono molto neanche i porporati. E invece.., una loro voce sarebbe utile».

 

 

 

 La Costituzione prevede una maggioranza dei due terzi a varare l’amnistia e l’indulto. Per questo i responsabili Giustizia dell’Unione non si fanno illusioni: «C’è la nostra disponibilità e possiamo fare una seria ricognizione delle volontà di tutti i partiti», dice Massimo Brutti(Ds). Giuliano Pisapia (Prc) aggiunge che «amnistia e indulto sono provvedimenti assolutamente necessari ma, vista la maggioranza richiesta, non possono essere inclusi nel programma dell’Unione». Giuseppe Fanfani (Margherita) ha presentato una proposta di legge per «l’indulto modulato»: sconto massimo di un anno ma esce dal carcere solo chi ha un residuo di pena di