A Monsignor Betori voglio dire che nessuno vuole imbavagliare nessuno. Il tema è un altro: non esiste nessun paese del mondo occidentale dove una (sottolineo: una, una sola) confessione religiosa da una parte disponga di straordinari privilegi concordatari (l’otto per mille, gli insegnanti scelti
dalle gerarchie e pagati dallo stato, ecc.) e dall’altra -contemporaneamente- entri “a gamba tesa” nell’arena politica, arrivando addirittura a prescrivere le scelte di voto.
Delle due l’una, insomma: se si vuole il Concordato con i suoi privilegi, lo si rispetti, e si rispettino i paletti che impediscono di intervenire e interferire nell’arena politica.
Altrimenti, e questa sarebbe per me la soluzione migliore, si scelga la chiarezza del modello americano, dove ognuno può dire e fare quel che crede, ma nessuno può vantare né privilegi concordatari, né prerogative speciali, né “otto per mille”.
L’unica cosa che non si può fare è volere tutto, e tutto insieme: la botte piena, la moglie ubriaca, e magari anche l’uva nella vigna…