RADICALI ROMA

Corriere.it – Rifiuti a Roma, la nuova mega discarica arriva sottobanco

 

di Andrea Palladino

A 40 Km dalla capitale è spuntato un progetto di un impianto in grado di accogliere due milioni di metri cubi di immondizia. Eppure nessuno sapeva

Una buca gigantesca, pronta ad accogliere due milioni di metri cubi di rifiuti, in un’area di quasi venti ettari. Il tutto circondato dalla campagna laziale che produce kiwi dop, vino di qualità, considerata una zona agricola di alto pregio. E, se non bastasse, un progetto arrivato in pieno agosto negli uffici regionali, presentato da una società appena creata, senza avvisare nessuno. “Non ne sappiamo nulla”, assicurano tutti, Regione compresa.

Siamo a Velletri, a quaranta chilometri dalla capitale. La città è in subbuglio da quando il progetto per la nuova monnezza city laziale è apparso all’ufficio protocollo del Comune. Il pensiero è subito andato verso Roma, la città eternamente attanagliata dal problema rifiuti, alla ricerca da anni di una buca dove riversare il residuo del trattamento, oggi spedito a centinaia di chilometri di distanza. Per quasi tre anni due commissari di governo – prima il prefetto Giuseppe Pecoraro e poi Goffredo Sottile – hanno cercato disperatamente una soluzione. Nulla da fare, la nuova discarica che dovrà sostituire Malagrotta è peggio del Sacro Graal: tutti ne parlano, nessuno la trova. Dopo l’arresto dello scorso gennaio dell’ex monopolista dei rifiuti romani Manlio Cerroni – “il supremo” per i più intimi – tutto sembrava come congelato. Silenzio su tutti i fronti, mentre i rifiuti di Roma prendevano la via del nord, con costi altissimi.

Il progetto per la mega discarica di Velletri è pensato per Roma? Sulle carte non si indica il mercato di riferimento: nessun cenno sull’utilizzatore finale di quei due milioni di metri cubi. Ma sono i numeri a parlare: il vecchio invaso che serviva la città dei Castelli romani fino agli anni ‘90 era 200 volte più piccola e – spiega il sindaco di Velletri – la quantità dichiarata dai progettisti è ben al di sopra del fabbisogno dell’intera area a sud di Roma.

A creare ancora più apprensione è l’opacità dell’operazione. Il proponente è una società nuova di zecca, la Ecoparco srl, costituita il 17 luglio scorso con un capitale sociale versato di appena 2500 euro. I due soci sono il perito minerario Marcello Bardini – che è anche progettista – e l’imprenditore romano Valter Ciaraffoni, membro del consiglio di amministrazione della Seipa, società che controlla una discarica per inerti sulla via Ardeatina . La terra, però, appartiene ad un’altra società, la APL Immobiliare, della famiglia Cecchini, che ha comprato i 20 ettari destinati a discarica nel 2007, da un fallimento. In che rapporto sono le due società? Il progetto non lo dice.

Ieri la politica romana è entrata in fibrillazione. Gianni Alemanno ha spiegato che la discarica fuori dal comune di Roma è sempre stato il suo pallino, mentre la Regione Lazio ha spiegato che si tratta, per ora, “di un progetto presentato da privati” e che i piani regionali non prevedono una discarica a Velletri. La documentazione è ora allo studio dell’ufficio per la valutazione d’impatto ambientale, mentre i comitati preparano già la reazione.

4 settembre 2014 | 07:50
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