RADICALI ROMA

Devo rifugiarmi in Colombia?

Le coppie di fatto gay colombiane, con almeno due anni di convivenza, da ieri hanno gli stessi diritti patrimoniali di quelle eterosessuali. In Italia, da ieri, le coppie di fatto gay e lesbiche potranno sperare di accedere agli stessi diritti dopo almeno nove anni di convivenza. Più di quanto duri – statisticamente – un normale matrimonio celebrato con tutti i sacramenti e i riconoscimenti. E per la reversibilità della pensione si vedrà. Per ora niente.
Dovevano chiamarsi unioni civili, ma tali resteranno solo nel titolo di una pagina in fondo al programma dell’Unione. Perché al loro posto, ieri, sono nati i ”Dico” che sta per Diritti e Doveri dei Conviventi, ma a noi questo nome sembra quasi il finale un po’ paradossale di una commedia all’italiana che vorremmo ribattezzare “lo faccio e non lo dico”. A guardare bene il contenuto del disegno di legge approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri si capisce il perché. In realtà volevamo una legge che garantisse i sacrosanti diritti delle persone che scelgono di non sposarsi, o che non possono sposarsi – come gli omosessuali – e ci ritroviamo un pasticcio giuridico, un compromesso al ribasso. Ma forse non è solo ipocrisia: è soprattutto quella maledetta fobia per tutto ciò che trasgredisce l’ordine, la tradizione, il primato della famiglia patriarcale. E’ il potere del Vaticano di ingabbiarci nelle libere scelte e nel modo in cui scegliamo di vivere la nostra sessualità. Un impianto punitivo, non c’è che dire: se non ti sposi o se non ti puoi sposare, non hai gli stessi diritti degli altri. Non sei cittadino come gli altri. Hai gli stessi doveri, ma non gli stessi diritti. Capiamo l’ipocrisia ma non la accettiamo. Perché al fondo permane il pregiudizio, la discriminazione, e una patente di indegnità per coloro che osano scegliere diversamente. E’ accettabile una legge che si vergogna se due persone dello stesso sesso vanno insieme all’anagrafe per dichiarare la propria convivenza? Che tristezza. Spero serva a convincerci tutti e tutte che questo Paese ora ha bisogno di un grande movimento per la laicità e per i diritti civili.