RADICALI ROMA

Energia dal sole, una sfida "capitale" per Roma

Italia Paese del sole. Ma finora sfruttato solo per la tintarella, per asciugare i panni o poco più. “Un peccato, perché da noi sono mancate le giuste politiche energetiche. Non abbiamo investito e poi abbiamo investito male, favorendo la confusione, i monopoli e i ritardi burocratici. Per fortuna adesso sta crescendo la sensibilità di fronte al tema delle rinnovabili. E anche il Comune di Roma ha mostrato un certo interesse per progetti innovativi legati ai pannelli solari”, dice Domenico Inglieri, amministratore delegato della Red2002 e portavoce del Gi.Fi., il gruppo che raccoglie le imprese del fotovoltaico

“In Italia le fonti rinnovabili, ancora oggi, si limitano sostanzialmente all’idroelettrico tradizionale. Produciamo in questo modo il 16% della nostra energia, ma è un retaggio del passato – spiega Inglieri – Per il fotovoltaico servono degli incentivi, solo così si generano investimenti e mercato”. Adesso il Campidoglio è più attento, “ma è un peccato vedere capolavori come l’Auditorium di Renzo Piano concepiti senza attenzione alcuna alla questione energetica. Superfici immense che potrebbero essere utilizzate per i pannelli e che invece rimangono improduttive. Penso anche alla nuova Fiera di Milano”.

Comunque le novità sul territorio romano non mancano. Il portavoce del Gi.Fi. racconta: “Stiamo puntando su Casal Palocco per farne una ‘città verde’ dentro la città. La gente è molto interessata e quando avremo la nuova tariffa, andremo lì e presenteremo un impianto standard per le villette del quartiere”. E poi “stiamo lavorando a un progetto nell’ex Mattatoio, una cosa molto interessante”. Due dei fiori all’occhiello della Red2002 nell’area romana sono, però, una stazione di servizio al Tintoretto e la copertura del mercato di Serpentara. Quest’ultima è stata realizzata con il sistema dell’integrazione, per cui i pannelli non sono “aggiunti”, ma fanno parte del tetto dell’edificio; un’applicazione che ha importanti risvolti di filiera per progettisti e designer.

La cosiddetta tariffa, invece, è quella che in termini tecnici si chiama ‘Conto Energia’: la remunerazione che ciascuno può ottenere nel momento in cui installa un impianto e inizia a produrre energia “verde”, un incentivo che arriva dal gestore di sistema e consente di ammortizzare i costi di investimento e di esercizio del fotovoltaico. “Aspettiamo a settimane un decreto che – prevede Inglieri – stabilirà le nuove soglie, ma non dovremmo essere lontani dalla tariffa in vigore (0,45 euro a kwh per impianti fino a 20kw; 0,46 euro per impianti fra 20 e 50; 0,49 euro – ma è un tetto massimo soggetto a gara al ribasso – per impianti tra 50 e 1000kw, ndr). Con questo decreto del ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Ambiente, saranno anche semplificate le procedure burocratiche. Basterà avere la disponibilità finanziaria per fare l’impianto (le banche concedono prestiti ad hoc, ndr) e la superficie (un terrazzo, un tetto, un terreno). Si chiederà al gestore della rete dove allacciarsi e poi si costruirà l’impianto con libertà di tempi e scadenze. E’ importante – aggiunge l’ad della Red2002 – affidarsi ad aziende serie e qualificate. Così si può evitare il rifiuto del Gse, cui tocca infine concedere la tariffa di fronte a un’esauriente documentazione. Con questo decreto il mercato finalmente decollerà”. E lo stimolo dovrebbe arrivare dalla bontà dell’investimento, che garantisce un rendimento intorno all’8%, “molto più di qualsiasi altro tra quelli a basso rischio – chiosa Inglieri – più dell’immobiliare o dei bond”.

Dunque le attese del settore sono rosee. A fronte di un mercato nazionale attuale da 5 megawatt, alla fine del 2006 dovremmo toccare i 20. “Le cose migliorano, anche se siamo ancora lontani dal Giappone, dove ormai si fanno impianti senza incentivi, o dalla Germania, che può contare su oltre 600mw ed è il primo produttore di moduli al mondo”, snocciola Inglieri. I tedeschi sono stati gli inventori della tariffa, mentre i nipponici finanziano direttamente l’investimento in conto capitale. “E pensare che noi abbiamo un irraggiamento del 50% in più rispetto alla Germania”, lamenta il portavoce Gi.Fi.

MA COME FUNZIONA L’IMPIANTO?
L’impianto fotovoltaico ha un conduttore di silicio che, colpito dal sole, crea energia elettrica tramite il movimento degli elettroni. Nella filiera produttiva ci sono fabbriche che fanno i lingotti di silicio, quelle che producono le celle, chi assembla le celle in moduli e chi, come la Red2002, prepara gli impianti chiavi in mano per l’utenza. E’ importante che l’impianto sia ben orientato verso sud o sud-est. Di solito, l’angolazione dei pannelli di 33 gradi. Ma vanno considerati anche eventuali ostacoli, come alberi o palazzi, che possano creare ombra in alcune fasi del giorno. Circa 100mq di pannelli generano 5kw di energia, sufficienti per il fabbisogno medio della parte comune di un condominio.