Giusto una settimana fa era toccato a Silvio Berlusconi e ieri, a mezzogiorno, Walter Veltroni ha varcato i confini della Città del Vaticano per incontrare il Segretario di Stato, Tarcisio Bertone. L’invito, stando ai bollettini ufficiosi del Campidoglio, è partito da Oltretevere indirizzato al sindaco di Roma e non al leader del Pd. Ma non è un mistero l’attenzione del cardinale per la scena politica e i suoi protagonisti, soprattutto quei leader che, come Berlusconi e Veltroni, hanno fondato nuovi partiti o ristrutturato i vecchi. E infatti il senatore ex cristianosociale Giorgio Tonini, un esponente della segreteria di Veltroni che vanta ottime conoscenze Oltretevere, sintetizza così l’esito dell’incontro: «È andato molto bene, c’è grande interesse per il Pd».
Richiesta urgente
Eppure è facile immaginare che non solo del nuovo Ulivo abbiano parlato Bertone e Veltroni nell’ora di faccia a faccia. La conversazione ha spaziato dal complesso quadro politico ai temi sociali ed etici e a quel punto, noti per caso, è andata a posarsi su una questione che molto sta a cuore al numero due del Vaticano: i diritti per le coppie di fatto, anche dello stesso sesso. Uno di quei provvedimenti che Papa Ratzinger, quando l’Italia si spaccava sui Dico, ebbe a definire «contro la natura umana».
Bertone dunque non si è limitato a girare al sindaco una preoccupazione fortemente sentita dalle gerarchie, ma ha rivolto al leader del Pd una richiesta che, calendario del Campidoglio alla mano, assume i caratteri dell’urgenza. Il 5 dicembre il consiglio comunale dovrà votare una delibera che istituisce nella Città Eterna un registro delle unioni civili già approvato in 30 comuni d’Italia e che riguarda anche le coppie omosessuali.
Il monito di Avvenire
Giorni fa il severo monito di Avvenire e ieri l’accorata preghiera di Bertone a Veltroni perché scongiuri il peggio, cioè l’approvazione di un testo di iniziativa popolare, presentato dalla Rosa nel pugno, sul quale i Radicali hanno raccolto e depositato 10.263 firme.
La maggioranza che sostiene Veltroni è spaccata, nell’aula di Giulio Cesare sarà una conta all’ultimo voto e il partito di Marco Pannella sta facendo pressing sul sindaco perché sposti il suo peso dalla parte del sì. Eventualità assai improbabile, viste le rassicurazioni che Veltroni ha offerto al porporato: «Non se ne farà nulla». Promessa impegnativa, eppure Veltroni confida di mantenerla se è vero che i suoi stanno provando a stoppare la delibera ancor prima che giunga in aula.
L’interesse di Walter
Nella Chiesa il livello di allarme è altissimo e il sindaco non ha alcun interesse a incrinare un buon rapporto di vicinato che fatica a diventare un’amicizia. «Il registro civile a Roma e una cosa inaccettabile — avverte la senatrice teodem Paola Binetti —. Benedetto XVI si è espresso contro e se passa, qualcuno penserà che Veltroni non può governare la città del Papa».