RADICALI ROMA

La Casta e i suoi immobili: i Radicali contro Svendopoli

Immobili di lusso venduti a prezzi stracciati a politici di destra e sinistra: l’inchiesta dell’Espresso fa luce sull’ennesimo privilegio riservato ai membri della “Casta”. Fin dal 2001, però, i Radicali avevano denunciato la mancanza di trasparenza nel processo di vendita del patrimonio immobiliare romano e il rischio di un caso “Svendopoli”.

«La nazionale dell’acquisto immobiliare scontato»

«Ministri, presidenti delle Camere, sindacalisti, politici. Attuali ed ex. Hanno acquistato attici e appartamenti da enti pubblici o da privati a prezzi di favore. Rendendo doppio il privilegio che spesso già avevano come inquilini (…). Si va dall’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ai presidenti della Camera e del Senato del primo governo Prodi: Luciano Violante e Nicola Mancino. Dalla famiglia del presidente dell’Udc Pier Ferdinando Casini a quella del ministro della Giustizia Clemente Mastella passando per la figlia del deputato di An Francesco Proietti. C’è il candidato leader del Partito democratico, Walter Veltroni e il presidente del Senato Franco Marini. Non mancano la Borsa, con il presidente della Consob Lamberto Cardia e il mondo del lavoro con il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. C’è il senatore Udc Mario Baccini e il responsabile della Margherita in Sicilia Salvatore Cardinale. Situazioni diverse tra loro che talvolta convivono nello stesso palazzo (…). Se non bisogna far di tutta l’erba un fascio però ci sono due cose che accomunano i protagonisti della nostra inchiesta: sono potenti che hanno pagato troppo poco ieri per l’affitto e oggi per l’acquisto (…). Questa disparità di trattamento con i comuni mortali non è una novità. Emerse con violenza populista nel 1996 durante il primo Governo Prodi grazie alla campagna “Affittopoli” de “il Giornale” di Vittorio Feltri. Oggi quegli stessi immobili affittati dieci anni fa ad equo canone sono stati svenduti definitivamente e il privilegio è stato reso eterno (…). A rendere “Svendopoli” ancora più odiosa di “Affittopoli” c’è il peggioramento drastico del mercato della casa. Il trattamento di favore diventa un’offesa insopportabile per chi è costretto a combattere ogni giorno con l’ufficiale giudiziario che vuole sfrattarlo…».

Fonte: L’Espresso, 30 agosto 2007

I Radicali, da anni contro “Svendopoli”

Patrimonio immobiliare di Roma: testo dell’interrogazione di Rita Bernardini, 29 dicembre 2000

«(…) in una riunione di maggioranza tenutasi circa un mese fa, l’assessore D’Alessandro presentò ai capigruppo una bozza di delibera che predisponeva la vendita di un cospicuo numero di immobili di proprietà del Comune, tutti situati nel centro storico o zone limitrofe; in tale delibera si prevedevano vendite a prezzi letteralmente “stracciati” di appartamenti situati ad esempio a Piazza Navona o a Piazza della Rotonda; al termine della riunione, l’Assessore ritirò tutta la documentazione sottolineando la grande riservatezza dell’argomento (…). La sottoscritta ha manifestato la sua netta opposizione alla delibera chiedendo pregiudizialmente l’immissione in rete, nel sito Internet del Comune di Roma, di tutto il patrimonio censito e facendo presente che, per la lista Pannella, il mancato accordo su questo punto sarebbe stato motivo di uscita dalla maggioranza (…). Tutto ciò premesso la sottoscritta chiede urgentemente di sapere quanti e quali immobili, a chi e a quale prezzo, sono stati venduti dal Comune di Roma dal 1993 ad oggi ed in particolare nell’ultimo anno (…), quando tali elenchi verranno consegnati ai consiglieri comunali e messi in rete, nel sito Internet del Comune di Roma (…) se non ritengano, infine, che la effettiva conoscenza del patrimonio immobiliare del comune sia condizione essenziale per valorizzarlo al massimo, per avere ad esempio, il tempo necessario – che non può essere quello ridottissimo di fine mandato – di istruire gare che ne consentano la più alta redditività».

I Radicali mettono in rete i primi 500 immobili del patrimonio capitolino, 4 gennaio 2001

La consigliera comunale della Lista Pannella antiproibizionista e referendaria, Rita Bernardini, nei giorni scorsi aveva chiesto, con un’interrogazione urgente al Sindaco e all’assessore al patrimonio, che fossero messi in rete nel sito www.comune.roma.it i dettagli riguardanti i circa 45.000 immobili censiti. «Solo l’effettiva e diffusa conoscenza del patrimonio immobiliare del comune (…) è condizione essenziale per valorizzarlo al massimo, per avere ad esempio, il tempo necessario – che non può essere quello ridottissimo di fine mandato – di istruire gare che ne consentano la più alta redditività (…). Non è prudente affrettare la vendita di un così cospicuo patrimonio agli sgoccioli della consiliatura, senza avere neppure il tempo di istruire gare che consentano al Comune di ottenere dalla vendita, nell’interesse della cittadinanza, il massimo profitto possibile e sufficienti garanzie sui requisiti che la legge richiede agli inquilini che intendano acquistare. Senza un adeguato controllo di tali requisiti, infatti – e fra questi la regolarità dei pagamenti del canone d’affitto, l’effettiva corrispondenza degli attuali utilizzatori degli immobili coi nomi dei legittimi assegnatari – la vendita (come noto effettuata a prezzo sottocosto e con larghissimi sconti sui prezzi di mercato) sarebbe un vero e proprio colpo di mano della maggioranza a meri fini elettoralistici, per mettere in bilancio 200/300 miliardi in più. Dopo “Affittopoli”, si vuole dare vita a “Svendopoli”?».

Presentazione del rapporto sul patrimonio immobiliare del Comune di Roma, intervento di Rita Bernardini, 9 gennaio 2001

«Io credo che i cittadini abbiano sete di informazione e di conoscenza. Noi Radicali, il 29 dicembre abbiamo presentato un’interrogazione per la quale attendiamo risposta e ci tengo a ricordare (…) la prima domanda che abbiamo posto: se parliamo di trasparenza dobbiamo dire ai cittadini romani quanti beni sono stati venduti a quale prezzo e a chi dal 1993 ad oggi e in particolare nell’ultimo anno, credo che questa sia una domanda molto importante, di conoscenza, per la cittadinanza romana».

Rutelli ritiri subito la delibera sulla svendita degli immobili nel centro storico. dichiarazione di Rita Bernardini, 24 gennaio 2001

«Al sindaco Rutelli e alla sua giunta chiedo almeno un sussulto di dignità, di trasparenza e di chiarezza: ritirino immediatamente la delibera di giunta sulla svendita degli immobili del centro storico di Roma, rispondano prima della fine del mandato alla mia interrogazione del 29 dicembre, si impegnino a fornire ai cittadini tutte le informazioni riguardanti le 1300 unità immobiliari oggetto del provvedimento affinché non ci siano più dubbi sulla limpidità dell’operazione che al momento, invece, ha tutte le caratteristiche di un’azione politica da prima repubblica».

Radicali: on-line i beni immobili di Roma per impedirne la svendita, conferenza stampa, intervento di Rita Bernar
dini, 27 luglio 2001

«Nel momento in cui sono venuta a conoscenza dell’intenzione della giunta capitolina guidata da Rutelli, di mettere in vendita circa 1300 immobili, quasi tutti ricadenti nella prima circoscrizione, in particolare nel centro storico (…) chiesi due cose: prima di tutto che l’intero patrimonio immobiliare del comune di Roma censito fosse messo in Internet, a disposizione dei cittadini romani (…); e, seconda cosa, (…) dissi: se il comune vuole ricavare cifre significative, credo che la cosa migliore sia mettere all’asta questi beni, proprio perchè poi le cifre ricavate possano essere investite a favore di tutta la cittadinanza e in particolare di quella più bisognosa (…). Questa battaglia per la chiarezza e la trasparenza del patrimonio immobiliare del comune di Roma non l’ho certo aperta io in consiglio comunale, ma è stato un chiodo fisso dei Radicali fin dal 1993, quando addirittura fu data – ed era questa la richiesta avanzata da Marco Pannella – una delega al consigliere comunale Rampini per fare un censimento e cercare di capire di che patrimonio disponeva il comune di Roma (…). È di questi giorni la notizia che il comune di Roma col nuovo sindaco Veltroni torna alla carica per proporre l’approvazione di questa delibera da parte del consiglio (…) Il 23 maggio del 2001 abbiamo avuto un’altra promessa: ci trovavamo alla vigilia del ballottaggio, Walter Veltroni fu intervistato da Radio Radicale e promise ufficialmente di voler corrispondere all’impegno che la Lista Pannella aveva proposto in consiglio comunale per la trasparenza e la gestione del patrimonio immobiliare e la sua valorizzazione, e parlò dell’intenzione di mettere in internet, nel sito del comune, tutti i beni immobili posseduti. Se oggi voi andate a vedere il sito internet del comune di roma, sulla pagina “Rapporto sul patrimonio immobiliare” è scritto “di prossima pubblicazione” (…). Allora abbiamo deciso di fare un’iniziativa radicale e mettere in internet questi 43000 immobili circa censiti dal comune di Roma (…).

Rita Bernardini: lettera aperta al sindaco di Roma Walter Veltroni, 8 agosto 2001

«A proposito di impegni assunti alla vigilia del voto, il 26 maggio in un’intervista a Radio Radicale, sollecitata dal Direttore di Radio Radicale Massimo Bordin sulla questione da me sollevata del patrimonio immobiliare Lei, Signor Sindaco, parlò testualmente di “trasparenza della vita pubblica” e di “controllo dal basso”. Che fine hanno fatto queste buone intenzioni pronunciate a poche ore dal ballottaggio? (…). Noi radicali non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci (…). Domani, alle ore 11.00, saremo sotto la casa comunale, in una modesta tenda canadese per ricordarle, alla presenza dei giornalisti, le semplici cose che oggi le abbiamo scritto nella speranza che Lei, Signor Sindaco, colga l’occasione di rispondere alle nostre rimostranze. Si tratta, crediamo, di un atto dovuto ai moltissimi cittadini romani, e fra questi handicappati e anziani, costretti a ricorrere al libero mercato per cercarsi – a caro prezzo – una casa in affitto».

Radicali: denuncia dello scandalo del patrimonio immobiliare di Roma, intervento di Rita Bernardini, 9 agosto 2001

«(…) come sapete i Radicali Italiani hanno posto il problema della trasparenza delle proprietà immobiliari del comune di Roma e sin dal novembre scorso abbiamo chiesto che tutto il patrimonio immobiliare fosse messo in rete e reso consultabile ai cittadini (…). Andate nel sito internet del comune di Roma… In realtà c’è, sì, tutto il patrimonio con i circa 50 mila beni immobili, ma con un piccolo particolare: non è possibile fare selezioni più o meno complesse (…). La delibera che hanno elaborato è veramente scandalosa. Stamattina l’assessore ha ribadito che per i beni del centro storico si arriverà a una valutazione di mercato corrispondente al doppio dei valori catastali, ma i valori catastali sono talmente bassi che il doppio fa veramente il solletico! Non solo, ma se queste persone che si trovano là dentro – non si sa a che titolo – dovrebbero essere i legittimi assegnatari dovremmo sapere come si stabilisce il criterio di legittimità. Questi avranno diritto allo sconto del 30% anche se miliardari! Infatti nella delibera non c’è alcun criteri di reddito o nucleo familiare. (…). Quindi un miliardario potrà tranquillamente avere la casa super-scontata ai prezzi di cui abbiamo parlato (…). Tutto questo è insopportabile soprattutto per le giovani coppie, per le persone gravemente handicappate, per le persone anziane sotto sfratto, che sono obbligate ad accedere a un libero mercato immobiliare e non hanno la fortuna di avere conoscenze nel consiglio comunale per vedersi assegnate le case comunali».

Radicali: immobili Roma, vergognoso silenzio, 27 agosto 2001

«Il silenzio del Sindaco di Roma Walter Veltroni sulle dismissioni del patrimonio immobiliare del Comune di Roma è vergognoso almeno quanto quello della stampa con le uniche, meritorie, eccezioni di Libero e del Giornale. Tace il Sindaco e tacciono i suoi complici del Messaggero, del Tempo, della Repubblica e del Corriere della Sera. Ai cittadini romani non è ancora dato di sapere chi sono gli attuali affittuari dei 1200 immobili che il Comune sta svendendo a prezzi di favore e con immotivati, ulteriori sconti a chi è già stato beneficiato da canoni d’affitto irrisori».

Roma: Veltroni & Co. regalano immobili, dichiarazione di Rita Bernardini, 10 settembre 2001

«(…) Abbiamo chiesto ufficialmente al Sindaco di Roma di non procedere alle dismissioni se prima non viene fatta la “storia” di ogni unità abitativa, cioè se prima non viene fatta chiarezza su chi e a quale titolo nel corso degli anni ha usufruito di beni pubblici a prezzi ridicoli e si appresta oggi ad acquistarli a somme altrettanto ridicole e con sconti da capogiro. Che la situazione degli immobili comunali in vendita non sia chiara, lo sanno tanto la maggioranza quanto l’opposizione (…)».

Comune di Roma: sparito dal sito internet l’elenco dei 1200 immobili in vendita a Roma, 12 ottobre 2001

«Da una settimana, se vi collegate con il sito Internet del Comune di Roma (www.comune.roma.it), non trovate più l’elenco dei 1200 immobili che la giunta capitolina intende mettere in vendita. C’è l’elenco dei fortunati affittuari, ma le case sono sparite; infatti, cliccando su “inventario ed alienazione del patrimonio immobiliare”, la “magia” del sito vi fa ritornare da dove eravate partiti: un gioco dell’oca in cui l’utente perde sempre (…). Nulla si fa sapere ai cittadini circa i “titoli” degli affittuari e sui criteri di alienazione. Maggioranza e opposizione, in perfetta e silente armonia, stanno probabilmente stilando l’elenco degli amici e compagni da favorire e da “sistemare”».

Comune di Roma: sparito dal sito internet l’elenco dei 1200 immobili in vendita a Roma, dichiarazione di Rita Bernardini, 12 ottobre 2001

«Stasera il Consiglio Comunale di Roma approverà la delibera sulla svendita del patrimonio capitolino, un regalo di Natale che impugneremo davanti al TAR del Lazio per difendere gli interessi di quei romani che, non avendo mai avuto a che fare con il sistema dei favori dei par
titi, dovrebbero subire passivamente non solo il danno che li ha privati per decenni del frutto di immobili occupati ad affitti irrisori, ma anche la beffa di vedere quei privilegiati divenire proprietari di un bene pubblico con ulteriori sconti e vantaggi (…)».