RADICALI ROMA

La depressione del consigliere «Desautorati e cannibalizzati»

Di Fabio Alberelli,fabio.albertelli@epolis.sm 
■ Si chiama “depressione da consigliere comunale”. Cause sensazione di contare poco; riforma Bassanini che ha depotenziato il ruolo del Consiglio; scarso rispetto da parte di alcuni assessori; cannibalismo dell’esecutivo e dello stesso sindaco che fanno man bassa di visibilità. Effetti collaterali: assenteismo, pianismo, consigli comunali a vuoto, apatia. Il tutto per duemilacento euro al mese. Aggravante: i gruppi minori che non vengono filati di pezza. Cura: trasmissione audio video dei consigli comunali, maggiore visibilità, richiami alla responsabilità. Il tema dei vuoti in Consiglio comunale ieri è finito dritto in una riunione della maggioranza. Segnata dal timore che l’andazzo diventi collasso della partecipazione. Gianluca Quadrana, solitario esponente della Rosa nel pugno che ha posto il problema, è un originale osservatorio della sindrome depressiva. Lui è quello che cerca di restare in aula a oltranza «per rispetto anche dell’opposizione che interviene», ma è pur sempre portatore dei sintomi della malattia: «Disagio diffuso – dice – a tutti i livelli. Contiamo poco e devo dire che alcuni assessori, con la loro scarsa considerazione per i gruppi politici, alimentano la sensazione. Ieri ho posto la questione in una riunione di maggioranza, dobbiamo intervenire, la deriva è pericolosa». In occasione del Bilancio fu proprio Quadrana a proporre un ordine del giorno per la trasmissione audio video dei consigli. «Un deterrente contro certi fenomeni di rilassamento». Sempre ieri,  Massimiliano Iervolino, segretario dell’Associazione Radicali di Roma ha azzardato un accostamento scomodo: «Si discute tanto di legalità, ma la legalità va ripristinata nell’Aula Giulio Cesare. Già nel 2000, i radicali, rappresentati dall’allora consigliera comunale Rita Bernardini, oggi Segretaria di Radicali Italiani, denunciavano il fenomeno diffusissimo dei pianisti.E da allora nulla è cambiato: il fatto gravissimo che vi siano Consiglieri votanti al posto di colleghi assenti si ripete costantemente nella piena tolleranza dalla Presidenza. Per essere più credibili dinanzi all’opinione pubblica si ripristini la legalità all’interno del Consiglio
e chi detiene la responsabilitàdi disciplinarne l’attività adempia alla propria funzione ». Una dura accusa che Quadrana, in parte, ammorbidisce: «I pianisti non sono poi un caso così diffuso. Ma la crisi d’identità del consigliere e le conseguenze in termini di partecipazione sono un problema reale.
C’è apatia perchè non si è coinvolti nella fase di stesura delle delibere. Martedì prossimo avremo una riunione della maggioranza con il sindaco e sottoporrò il problema aggiungendo anche il tema del doppipesismo che penalizza i piccoli gruppi non rappresentati in giunta». Il nodo di fondo è che il Consiglio si sente «quasi desautorato dalla riforma Bassanini e che a Roma, con i poteri speciali al sindaco, la situazione è ancora più evidente. Nulla contro Veltroni, ma certo la sua autorevolezza ha un altro risvolto: il cannibalismo della visibilità».