RADICALI ROMA

La Repubblica (ed. Roma) – Fiera, Car e AltaRoma così il Comune esce dalle società partecipate

di Paolo Boccacci

L’annuncio di Marino al presidente della Camera di Commercio “Dobbiamo occuparci dei problemi della capitale, ora spazio ai privati

Il Campidoglio esce dalla società della Fiera di Roma e uscirà in breve tempo da altre, come il Car, il Centro agroalimentare, il Cif, Centro fiori all’ingrosso, e AltaRoma, che organizza le sfilate di moda nella città. «Credo sia venuto il momento di una svolta, il momento in cui Roma concentri i sui sforzi, non solo finanziari, sulle vere funzioni di un Comune, lasciando invece campo alle attività che spettano ai privati» spiega Marino. Per questo ha incontrato, con gli assessori Scozzese e Leonori, il presidente della Camera di Commercio, Cremonesi. «Gli ho annunciato la mia intenzione di uscire dalla società che  gestisce la Fiera di Roma, così come faremo anche da altre strutture che intrecciano il Campidoglio e la Camera».

Per il sindaco questa è «una rivoluzione coerente» con la sua idea «di cambiamento della città e del modo in cui va governata». «La Fiera è da sempre in una situazione di grande difficoltà e credo che ci siano invece forze produttive e imprenditoriali capaci di risollevarla, lasciando Roma al suo impegno per i servizi ai cittadini. Infatti, in un momento così difficile economicamente abbiamo costruito il nostro bilancio all’insegna di una radicale riorganizzazione delle spese e degli impegni per concentrarci sui servizi necessari a questa meravigliosa città. Lo stesso stiamo facendo ora con le società, come la Fiera, in cui la presenza del Comune non è strategica per i romani e che deve cercare una nuova dimensione imprenditoriale».

Su ciascuna società si lavorerà a breve sulla razionalizzazione delle partecipazioni e delle attività. In particolare Investimenti spa, che gestisce la Fiera, istituita nel 2005, ha come soci la Camera di Commercio ( 58,538%), Roma Capitale (21,762%), Regione Lazio (9,800%) e Sviluppo Lazio ( 9,800%). E a oggi ha un debito di circa 200 milioni derivante dalla realizzazione della nuova Fiera, che doveva essere colmato dal progetto di valorizzazione dell’area dell’ex Fiera sulla Colombo.

Il percorso disegnato dal Comune per la Fiera prevede ora la nomina rapida di un amministratore delegato per la definizione di un piano finanziario e la ricontrattazione del debito pregresso con le banche, così da consentire una exit strategy senza perdita di valore. E subito arriva l’ok di Unindustria. «L’uscita del Comune dalla Fiera», afferma il presidente Stirpe, «va nella direzione che abbiamo sempre auspicato, ma non può essere scollegata dalla valorizzazione dell’area della ex Fiera sulla Colombo». D’accordo anche il presidente di Confcommercio Roma, Rosario Cerra: «Siamo favorevoli purché si tuteli e si sviluppi la qualità del tessuto economico e sociale salvaguardando il valore e le dinamiche di mercato delle società».