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Lotta allo smog: Roma vuole la Metro D nel 2015

La “cura del ferro” per il “malato” di smog. Roma cerca salvezza dalla morsa del traffico e punta a tagliare il traguardo della realizzazione della Metro D entro il 2015. La futura linea collegherà la zona Eur-Magliana, dalla stazione “Agricoltura”, a Talenti ed oltre, fino alla fermata “Ojetti”. Le due diramazioni ulteriori verso sud ed est dovrebbero invece entrare in attività per il 2019.

Un progetto che vale tre miliardi di euro, di cui quasi due solo per la “tratta prioritaria” (dalla zona Marconi a Prati Fiscali, passando per Trastevere, Spagna e Vescovio: 11km per 12 stazioni). Quando tutti i cantieri metro saranno chiusi, si passerà da 40 a 85 chilometri di metro nella Capitale (da 52 a 103 le stazioni). Ma l’avvio dei lavori per la linea D è previsto solo nel 2010. Un’opera che sarà ad alta tecnologia, a cominciare dalla totale automatizzazione e dall’assenza di conducente: una soluzione che permetterà di rendere meno costoso e più flessibile il servizio. L’amministrazione capitolina punta a una frequenza di 90 secondi e annuncia che i treni saranno più piccoli (massimo 800 posti) e permetteranno così un’evacuazione più rapida in caso di incidenti, oltre a un minor impatto sul sottosuolo archeologico.

Ma gli interventi della Capitale per il trasporto su ferro non finiscono qui. Oltre ai prolungamenti delle linee A e B (a nord, da Battistini a Torrevecchia e da Ponte Mammolo a Casal Monastero; a sud da Osteria del curato a Romanino e da Laurentina fino a Castel di Leva) sono diversi i progetti in cantiere. Secondo l’assessore alla Mobilità Mauro Calamante, il 2010 “sarà un anno cruciale” per la città. Infatti, saranno finiti i lavori della metro B1 e saranno in dirittura d’arrivo quelli della linea C. Per questo, solo allora si potrà iniziare a scavare per la quarta linea della metropolitana, sia per rispettare un piano di cantierizzazione che rechi meno disagi possibili alla città sia per lo sforzo
finanziario, che in questa maniera verrà spalmato su più anni. “Fino al 2009, infatti, le risorse saranno impegnate nella costruzione della linea C – spiega Calamante – Poi si potrà pensare alla D il cui costo totale è di 3.010 milioni di euro”.

Insomma, siamo di fronte al più grande “project financing” mai realizzato in Italia, come sottolinea anche l’amministratore delegato di Roma Metropolitane, Federico Bortoli. Costi che però non peseranno soltanto sui bilanci del Comune. Marco Causi, assessore al Bilancio del Campidoglio, evidenzia: “Il concessionario per la costruzione e la gestione di questa opera da una parte si impegna a partecipare al finanziamento per un 45% (si tratta di circa 950 milioni per la tratta principale) e dall’altra assume tutti i rischi sul piano dell’offerta connessi alla costruzione dell’opera”. Dal canto suo, l’ente locale partecipa con un miliardo di euro circa (pari al 55%) e si assume i rischi legati alla domanda, “scommettendo sui biglietti”. Inoltre, sborserà alla concessionaria un canone annuo di 123milioni di euro (per 20 anni) che però, precisa Causi, non tiene conto delle entrate della bigliettatura, “da cui pensiamo possano entrare circa 30 milioni di euro all’anno”.

La Giunta comunale ha dichiarato il progetto di pubblico interesse. A presentarlo ci ha pensato l’Ati tra Società italiana per condotte acqua Spa e Impresa Pizzarotti, che quindi avrà il ruolo di promotore per la Concessione. La tappa successiva prevede che Roma Metropolitane, che ha svolto la procedura di project financing per l’individuazione del promotore, presenterà in Conferenza dei servizi il progetto che verrà posto a base di gara entro il 2008 al fine di formalizzare la stipula per la Concessione nel 2009.