RADICALI ROMA

MAGI (RADICALI): PRESUPPOSTO PER RILANCIARE E’ RELAZIONE SUL MALFUNZIONAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI CHE HANNO PERSMESSO ILLEGALITA' DEGLI ATTI. AGGREDIRE LA REALTA' VUOL DIRE LIBERALIZZARE TRASPORTO PUBBLICO E CONVERTIRE PROGETTO METRO C

Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale di Roma

«La storia degli ultimi decenni di Roma è una storia di una capitale senza visione. Nel vuoto della politica si è annidata una criminalità comune e politica trasversale». Così Riccardo Magi intervenuto alla riunione della maggioranza capitolina convocata dal Sindaco Ignazio Marino. «Il tuo intervento alla Festa dell’Unità – ha proseguito Magi – al quale abbiamo assistito, ha espresso in modo vibrante la tua reazione a quanto pubblicato dai giornali negli ultimi giorni: tuttavia, riteniamo che ora sia necessaria un’operazione credibile di trasparenza su quanto è accaduto e un altrettanto credibile intervento di visione su quanto si intende fare concretamente. La prima questione da affrontare riguarda il funzionamento e l’efficacia dei controlli interni all’amministrazione, che avrebbero dovuto accendere una luce rossa su atti illegittimi e procedure chiaramente sospette, come previsto dalla legge, e che evidentemente non hanno funzionato. In un sistema caotico, dove prerogative, competenze e responsabilità sono indistinte, la colpa finisce per essere di tutti e di nessuno», ha precisato Magi rivolto al Sindaco e al segretario generale, Liborio Iudicello.

«Abbiamo poi il dovere di chiarire 3-4 obiettivi chiari che in questa situazione rappresentano sfide sicuramente molto impegnative, e quindi tali da suscitare controversie anche aspre, ma che una volta lanciate sapranno farsi forti del consenso di milioni di romani. A partire dalla mobilità e dai servizi pubblici: ATAC è fallita in modo irreversibile, inutile negarlo. Per questo è possibile, e necessario, avviare un percorso di liberalizzazione che rispetti le direttive europee, o dobbiamo forse attendere anche su questo l’intervento del Governo? Così come sulla Metro C: invece di attendere l’arrivo della magistratura, è necessario mettere a punto un piano alternativo di conversione delle risorse già accantonate per la seconda tratta??, a favore di una metropolitana realmente realizzabile, superando  un’opera che non ha più un progetto definitivo né fermate in centro(!) e che costa miliardi fuori contratto, bloccando tutti gli altri investimenti sulla mobilità devastata di Roma.

E’ una strada che oggi può essere compresa e condivisa dagli elettori di tutti gli schieramenti politici, che ogni giorno sperimentano sulla propria pelle le conseguenze del fallimento di progetti e aziende municipalizzate, a Roma come nelle altre città d’Italia, con servizi di pessimo livello a fronte di imposte locali altissime.