RADICALI ROMA

Marco Pannella: "I radicali sono – oggi più di ieri – convinti della necessità e dell'urgenza della Rosa nel Pugno con le sue ragioni, i suoi obiettivi e le sue speranze"

  Il Comitato Nazionale dei Radicali Italiani delibera:

[…] Il Comitato di Radicali italiani ribadisce la sua convinzione che, oggi ancora ben più di ieri, obiettivi e ragioni che portarono all’evento/avvento della Rosa nel pugno restino validi, necessari e urgenti per il nostro Paese. […]
Roma, 1 aprile 2007
__________

L’intervento di Marco Pannella
9 aprile 2007

(scrivi a pannella@radicali.it)

“I Radicali”, noi, non abbiamo smesso un istante di tutto fare e dare per la Rosa Nel Pugno. Abbiamo rispettato scrupolosamente Patti Fondativi, accordi di metodi e di merito, impegni solenni con gli elettori (“Siamo una forza politica, NON UN accordo elettorale”), abbiamo chiesto, a volte preteso inutilmente, il funzionamento di Segreteria e Direzione, proposto un ampliamento graduale ma molto forte della articolazione e della struttura della RNP. Abbiamo dovuto condurre come radicali la vicenda Welby, quella Saddam, quella in corso per la Moratoria, in poco più di un semestre nel quale l’opinione pubblica è stata fortemente coinvolta. Abbiamo proposto, ancora dieci giorni fa, di riunire la Segreteria almeno per verificare la possibilità di APPOGGI UFFICIALI DELLA RNP a liste concorrenti alle prossime elezioni amministrative… Abbiamo tollerato che nome e simbolo – di fatto – venissero usati e abusati, da chi, con procedure da “usa e getta”, è passato ora “Oltre”, in soldoni ad “Altro”. Restano RNP: un Ministro (radicale), e poi un Vice Ministro, tre Sottosegretari, un Presidente del Gruppo, oltre 250 consiglieri comunali (eletti come tali, pur a noi per lo più sconosciuti), tutti SDI.
I 7 deputati Radicali operano come RNP, bene ed efficacemente. Ce ne spettavano 9: ma il 22,2% (2 su 9) lo abbiamo destinato a Turci e Buglio, così contribuimmo a nostre esclusive spese a dare alle liste RNP l’immagine di “evento nuovo della politica italiana”.
Allora? Ciò premesso? Per me la RNP è più di ieri, per Ragioni e Obiettivi attuale e urgente. E reputo che lo resti anche per chiunque oggi sia “liberale, socialista, laico, radicale” e creda davvero onestamente al riferimento Loris Fortuna, oltre che a quello di Zapatero e Blair. Come? Ancora? Dopo che “ce l’hanno messo una volta di più in quel posto” – come efficacemente il Presidente del Partito Radicale Transnazionale Sergio Stanzani ha esclamato, in un intervento appassionatamente applaudito, ovazionato, al recente Comitato Nazionale di “Radicali Italiani”?. Suggerisco a tutti di ascoltarlo, subito: è di soli 8 minuti! E’ a vostra disposizione sui nostri siti. E di ben leggere e ascoltare quanto poi il Comitato stesso ha deliberato il 1° aprile ( 🙂 sì!).
Sono certo che tutti gli altri soggetti della galassia radicale condividono. Certo, è difficile. Si torna al sempiterno pericolo di essere eliminati, certo. Ciascuno sappia che gli chiediamo aiuto, per essere “anche radicale”. Essere compagno prezioso, necessario. Andremo avanti anche perché i compagni dello SDI possano ritrovare (e ritrovarvisi) la RNP. Con questa speranza e determinazione, con questa amicizia auguriamo loro: buon Congresso!
La “morte presunta” della RNP, il suo “coma” resteranno illusione, miraggio o incubo. Vive, invece. E quindi: VIVA LA ROSA NEL PUGNO!
Forza compagni! Subito, informiamoci, documentiamoci meglio, dibattiamo, scegliamo: è, ora, lotta comune necessaria!
Marco Pannella
pannella@radicali.it
__________

Stralci dall’intervento del Presidente del Partito Radicale Transnazionale, Sergio Stanzani, al Comitato Nazionale di Radicali Italiani
Roma, 1° aprile 2007

[…] Ritengo che l’unico modo per “superare” lo statuto del Partito Radicale del ’67 è quello di costituire lo statuto della Rosa nel Pugno. È questa la coerenza, questa la crescita, questo l’adeguamento, la straordinarietà della nostra azione politica. Essere riusciti, a volte senza averlo noi stessi avvertito, ad essere sempre, nei momenti chiave, all’avanguardia. Essere quelli più vicini a quello che la realtà, l’evoluzione dei tempi richiede.
Noi siamo oggi di fronte ad una situazione in cui tutti i miti e tutte le situazioni del passato stanno crollando. Il modo di reagire del mondo politico in Italia è un modo del tutto inadeguato. Siamo riusciti ancora una volta ad individuare, a percepire, a recepire, a capire, per dio, di cosa c’è bisogno. E cioè che il sistema politico dei tempi passati è tutto decaduto. Ci vogliono i socialdemocratici. E io sono sempre stato nella speranza di potere un giorno sentirimi vicino, compagno dei socialisti, ma non ne ho mai avuto la possibilità. Credevo che questa volta sarebbe stato possibile e ancora una volta me l’hanno messo in quel posto.
[…] Dobbiamo “superare” il rapporto con i socialisti e le altre forze politiche attraverso quella nostra invenzione, attraverso quella nostra intuizione, che resta quella della Rosa nel Pugno.
[…] Abbiamo un qualcosa che è nostro, che fa parte della nostra storia, fa parte del nostro sentire, del nostro essere: è appunto la Rosa nel Pugno. […]
Più importante ancora è, sarebbe, ascoltare l’intero intervento (8 minuti) e l’ovazione con la quale il Comitato ha accolto questa presa di posizione del Presidente del PRT.
__________


Gianfranco Spadaccia sull’ultimo numero di Agenda Coscioni
aprile 2007
[…] Se per la maggioranza di noi quel progetto non era solo un espediente elettorale ma era un progetto strategico, non dobbiamo rinunciare a difenderlo e a riproporlo: agli interlocutori che con noi lo perseguirono e che poi l’hanno voluto ibernare e agli altri, ai molti disponibili o potenziali. […]