RADICALI ROMA

Marino/ Magi: Anziché scomuniche ci aspettiamo risposta a nostro appello. Con me il Sindaco ha stesse difficoltà politiche che ha con riforme e piano di rientro

Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale a Roma

Mi sorprende sapere che il sindaco Marino avrebbe chiesto le mie dimissioni da consigliere a seguito del mio voto contrario sulla delibera sul patrimonio. La mia posizione l’avevo espressa pubblicamente avanzando proposte migliorative del testo, come l’abolizione dello sconto del 30 per cento, accolta in parte dopo che io stesso ho informato il sindaco che non esisteva alcun obbligo di legge e per questo Marino mi ha ringraziato dicendosi d’accordo. Se ho votato contro la delibera è perché il testo finale non sta in piedi, non soddisfa la necessità di massimizzare l’introito e perché il sindaco e l’assessore Cattoi non hanno voluto assumere l’impegno, al quale avevo vincolato il mio voto, a revocare quelle concessioni con cui si regalano sedi a partiti, sindacati e associazioni amiche.

E’ questo l’approccio, leale e costruttivo, con cui ho sempre inteso il mio ruolo di consigliere, anche quando mi sono posto in dissenso rispetto alla maggioranza, e che ha permesso al sindaco e all’amministrazione di rivendicare come propri i successi ottenuti grazie a iniziative Radicali: dalla nostra denuncia della prassi spartitoria della “manovrina” (in quell’occasione fui accusato di mentire ma poi Marino dichiarò che il suo era “il primo bilancio senza manovra d’aula dopo anni” e ora i Carabinieri pare stiano acquisendo anche la documentazione relativa agli emendamenti agli ultimi bilanci…); al testamento biologico e l’anagrafe pubblica dei rifiuti – che abbiamo promosso e conquistato grazie a un voto larghissimo ma non facile per l’opposizione di parte della maggioranza – all’apertura dei primi varchi nel “lungomuro” di Ostia. Per primi, poi, noi Radicali abbiamo denunciato la gestione clientelare e dissennata di aziende che ora vengono dismesse ma che fino a poco tempo fa erano difese da maggioranza e opposizione, come pure avevamo denunciato ben prima dell’inchiesta di Pignatone il business dei campi rom, presentando a Marino un piano per il loro superamento elaborato insieme all’Associazione 21 luglio. Anche su Metro C se il sindaco avesse ascoltato le nostre denunce si sarebbe trovato in una posizione migliore rispetto alle difficoltà che scoppieranno inevitabilmente nelle prossime settimane e mesi.

Sbaglia dunque chi, sindaco compreso, fa del mio dissenso una questione personale, della serie: con me o contro di me. Il tema è invece un altro: questa giunta e la sua maggioranza sono ancora capaci di una spinta riformatrice?

Invece di lanciare scomuniche, quindi, Marino risponda all’appello che come Radicali – insieme ai senatori Pietro Ichino, Luigi Manconi, Francesco Palermo e sottosegretario Benedetto Della Vedova – stiamo promuovendo in questi giorni perché si colga l’irripetibile occasione rappresentata dal clamore di Mafia Capitale per affrontare nodi cruciali del governo cittadino e superare il degrado in cui versa da anni l’amministrazione capitolina. Si tratta di proposte indispensabili per tirare dritto verso le riforme e fronteggiare i conservatori della maggioranza che, da Sel a parte del Pd mettono a rischio i patti su riforme e risanamento.

Link all’appello http://www.radicaliroma.com/wp/2015/02/appello/