RADICALI ROMA

Md e le ultime nomine di Mastella: sistemati i suoi

Nomine «last minute» per il ministro Clemente Mastella che martedì 15 gennaio, il giorno prima di dimettersi, quando ormai già stava scrivendo il discorso pronunciato alla Camera, ha firmato un decreto con cui designa i 5 rappresentanti del Guardasigilli nel comitato direttivo della scuola della magistratura. Si trat­ta di Donato Ceglie (pm a Santa Maria Capua Vetere, lo stesso ufficio che in­daga su Mastella, Udeur e Sandra Lonardo), l’avvocato Titta Madia (il difensore della moglie del ministro), il professor Perlingieri di Benevento e altri due docenti universitari.

 

 

Contro la decisione di Mastella ha preso posizione Rita Sanlorenzo, se­gretario di Magistratura democratica (Md): «È davvero difficile leggere in un provvedimento di tale contenuto un qualche intento di attribuire alla scuola una autorevole e solida base di partenza». Si spiega il magistrato che guida la corrente di sinistra dell’Anm: «Dopo le molte riserve espres­se di fronte al disegno normativo, og­gi denunciamo che scelte di tal gene­re non ne potranno far altro che un apparato di potere marginale e periferico, dominato da interessi politici, localistici e addirittura personali». Md rimprovera al ministro che ha porta­to alle dimissioni il governo Prodi di aver agito all’ultimo minuto: quando ha nominato nel comitato direttivo della scuola «l’avvocato di famiglia, il preside della facoltà della città di Be­nevento», la roccaforte dell’Udeur, «e uno dei sostituti presso la procura di Santa Maria Capua Vetere, lo stesso uf­ficio che sta procedendo nei suoi con­fronti e dei suoi congiunti».

 

 

Al ministero rispondono che l’iter del decreto era iniziato da tempo e che è solo un caso che sia stato firma­to il 15 gennaio quando, ormai, in via Arenula c’era già aria di smobilitazio­ne. Ma Md insiste e chiede all’Associa­zione nazionale magistrati e al Consi­glio superiore della magistratura di «opporsi subito a tale degenerazione, chiedendo la revoca immediata del decreto». Livio Pepino, consigliere to­gato di Md al Csm, ha annunciato che il consiglio, prima di nominare i suoi 7 rappresentanti nella scuola, si dovrà occupare del decreto Mastella: «È davvero questo il metodo per assicu­rare alla scuola un grande prestigio che sappia fornire una formazione di alto livello ai magistrati?».

 

 

La scuola voluta dalla riforma Ca­stelli, e poi confermata dalla legge Ma­stella, è articolata in tre sedi: Berga­mo, Firenze e Benevento. E a suo tem­po, la scelta di Mastella di spostare una sede da Catanzaro a Benevento ha già suscitato polemiche che, ora, vengono alimentate dal decreto: si as­segna infatti al capoluogo sannita la sede del comitato direttivo mentre la qualità dei collegamenti avrebbe do­vuto far cadere su Firenze la scelta per il «cuore» della scuola, il pm Donato Ceglie è napoletano, ha 49 anni ed è considerato tra i maggiori esper­ti di ecomafie. In magistratura dal 1986, vicino a Md, è consulente del­l’Osservatorio nazionale sui crimini ambientali, istituito dal ministro Al­fonso Pecoraro Scanio. Ed è tra i fir­matari, con altri colleghi, di un espo­sto contro il procuratore di Santa Ma­ria, Mariano Maffei, ora all’esame del Csm. Vista l’evoluzione della crisi di governo, da alcune indiscrezioni risul­ta che Ceglie avrebbe in mente di riti­rare la sua disponibilità a suo tempo assicurata a Mastella.