RADICALI ROMA

Metro C – Magi: Rapporto autorità anticorruzione accoglie in pieno nostra denuncia. Giunta Marino si assuma responsabilità di interrompere scempio. subito consiglio straordinario su metro C

L’opera ormai impedisce di ragionare su altre infrastrutture realistiche per la mobilità nella Capitale

Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale di Roma

Sulla Metro C l’Autorità nazionale anticorruzione ci dà pienamente ragione. Nel suo rapporto sulla principale opera strategica in costruzione oggi in Italia, infatti, il magistrato Raffaele Cantone accoglie le denunce che abbiamo presentato nei mesi scorsi confermando a pieno la nostra tesi sul progetto e la realizzazione della linea C della metro.

L’esposto, che è alla base del rapporto stilato da Cantone, era stato depositato all’inizio di agosto sia alla Procura della Repubblica che alla Procura della Corte dei Conti che, come ha reso noto lo stesso procuratore De Dominicis, anche a partire da quella nostra denuncia ha avviato le indagini e ha contestato un danno erariale di oltre 360 milioni solo per il primo tratto della linea.

E’ chiaro a tutti, ormai, che la realizzazione della Metro C sta avvenendo al di fuori del quadro giuridico che doveva garantirne l’interesse pubblico, in termini di strategicità e di costo dell’opera. Il piano economico è stato infatti stravolto a seguito delle numerose varianti e degli ulteriori importi riconosciuti – a nostro avviso – illegittimamente al consorzio di imprese, ma anche a causa delle numerose violazioni della normativa sugli appalti: violazioni favorite dal mancato controllo degli organi preposti, da omissioni e abusi enormi.

La necessità di ripensare la linea C, dunque, non deriva dal fatto che i vagoni del primissimo tratto inaugurato stiano viaggiando vuoti (circostanza che non sorprende, visto che i flussi di passeggeri erano ampiamente prevedibili e previsti). Il progetto va invece radicalmente ripensato per impedire che un enorme cantiere, pluridecennale e costosissimo, comprometta irrimediabilmente una visione della mobilità cittadina all’altezza di una capitale europea. Quest’opera ormai impedisce di ragionare su infrastrutture realistiche per la mobilità nella capitale.

La giunta Marino – dopo aver riconosciuto ulteriori importi illegittimi con l’Atto attuativo del 9 settembre 2013 – deve ora assumersi la responsabilità di interrompere questo scempio.
Per questo auspichiamo che le intenzioni espresse dal presidente di Roma Metropolitane Omodeo Salè, appena venti giorni fa in occasione dell’audizione in commissione Metro C, in merito al proseguimento dell’opera verso Ottaviano, senza un progetto definitivo, senza fermate, senza uno studio serio sulla strategicità, senza una nuova gara, siano al più presto smentite.

Chiediamo inoltre che sia convocato a breve un Consiglio straordinario sulla Metro C, in modo da iniziare a dibattere con la massima pubblicità di una questione fondamentale per la vita dei cittadini romani.