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PACS, offensiva cattolica bipartisan. Binetti: pronti anche al referendum

  L’offensiva cattolica contro i Pacs non ferma il governo. Barbara Pollastrini – il ministro che ha la delega a sciogliere il nodo” sulle unioni civili – già oggi dovrebbe incontrare la collega Rosy Bindi. C’è diversità di vedute e di sensibilità tra le due, la ds responsabile delle Pari opportunità e la cattolica della Margherita ministra della Famiglia, ma la necessità di arrivare “a una soluzione equilibrata al più presto” e condivisa anche dal premier Prodi. Le unioni civili sono infatti fonte di scontro continuo nell’Unione.

L’ultimo braccio di ferro in ordine di tempo è stato innescato dai Teodem, gli ultra cattolici di Dl. I senatori Luigi Bobba (in un’intervista alla Stampa), Paola Binetti ed Emanuela Baio Dossi dichiarano che sono pronti a votare la mozione anti Pacs dell’Udc. Stessa intenzione ha l’Udeur. Poi si scopre però che quella mozione non ci sarà al Senato (“Non esiste e non credo esisterà”, precisa il capogruppo centrista Francesco D’Onofrio). Lunedì prossimo ne sarà discussa invece una nell’aula della Camera. Anzi due, perché 90 deputati di Forza Italia, capitanati da Isabella
Bertolini, denunciano “la parificazione delle convivenze omosessuali e di quelle eterosessuali”, la “registrazione delle coabitazioni come presupposto per modificare il regime delle pensioni di reversibilità”. Insomma, accolgono l’allarme del Vaticano che teme “una spallata alla famiglia” da parte del centrosinistra.

S’infuria Anna Finocchiaro, presidente dei senatori dell’Ulivo: “Da Bobba una fuga in avanti, suona come un “liberi tutti”, contraddice il programma”. Bobba precisa: “Sono il primo difensore del governo e del programma dell’Unione, ma non voglio matrimoni di serie B”. Baio Dossi spiega: “Non vedo lo scandalo di convergenze trasversali. Nel programma non si parla di pacs, stiamo tutti in pax”. Ma Binetti, pur derubricando lo scontro a “dibattito virtuale”, non arretra: “Se si farà una legge che rappresenta una spallata alla famiglia allora non solo non la voteremo, ma siamo pronti al referendum”. Binetti è stata presidente del Comitato “Scienza e vita” e motore della linea dell’astensione nel referendum per abrogare la legge 40 sulla fecondazione assistita. “L’estremismo sulle coppie di fatto crea reazioni a catena” avverte. Messaggio alla Pollastrini, che fu in prima linea pro referendum contro la “40” e che ieri sera a “Porta a porta” ha dichiarato: “Non è nel programma, ma la legge 40 andrebbe rivista”. E il teodem Enzo Carra ai laici: “Attenti a fare passi affrettati. Sì alle convergenze di principio con i centristi, ma prima battiamoci per un testo equilibrato del governo”.

Lunedì prossimo Franco Grillini, ds presidente onorario di Arci gay, si presenterà alla Camera con il triangolo rosa sul risvolto della giacca, il segno che i nazisti imponevano agli omosessuali internati nei lager. Per spegnere la miccia teodem, Renzo Lusetti (Margherita) annuncia una mozione unitaria dell’Ulivo. Antonello Soro, coordinatore di Dl, si spazientisce: “Una cosa è discutere di valori, altro l’atto legislativo: in questo sta la laicità”. Nella Margherita i teodem hanno provocato un certo nervosismo: loro si incontrano stamani e progettano un congresso. Titti De Simone (Prc): “Sui Pacs rischiamo i fischi come a Mirafiori”. Il costituzionalista consulente della Pollastrini) Stefano Ceccanti passa al setaccio le mozioni di Udc e Fi: “Hanno stravolto le sentenze della Consulta”. Valeria Ajovalasit di Arcidonna chiede il blocco del Fondo parlamentare esteso ai conviventi.