RADICALI ROMA

Partecipate riserve di caccia di clientele e preferenze, ovvio che molti consiglieri comunali provino a bloccare dismissioni: continueremo anche quest'anno nostre denunce

Dichiarazione di Riccardo Magi (consigliere comunale radicale e Presidente di Radicali Italiani) e Alessandro Capriccioli (Segretario di Radicali Roma).

Sbaglia chi riduce quanto accaduto in questi anni a Roma a un problema di “mele marce”: a essere malato è infatti un intero sistema incentrato su meccanismi e protagonisti tuttora in piedi: è ancora pienamente attivo – ad esempio – il sistema clientelare trasversale e radicato che continua a difendere con i suoi referenti in consiglio comunale le aziende fallimentari, le assunzioni indiscriminate, gli affidamenti a terzi di servizi senza verifica sui costi e senza indicatori di efficacia e di efficienza delle prestazioni erogate. Come Radicali Roma chiediamo dall’inizio della consiliatura un intervento urgente sul fronte della miriade di società partecipate improduttive e costose. Si tratta di uno dei punti ormai ineludibili per cogliere l’occasione di segnare il vero cambiamento nel governo della nostra città, punti che di qui a pochissimo segnaleremo attraverso una lettera aperta e formale al Sindaco e a tutte le forze politiche, chiedendo loro un impegno chiaro e un orizzonte temporale certo su ciascuno di essi.
Ebbene, pare che sul fronte delle partecipate inutili il Sindaco e la Giunta abbiano finalmente manifestato l’intenzione concreta di andare nell’unica direzione possibile: quella della razionalizzazione e, ove necessario, della dismissione degli enti che servono solo a coltivare interessi privati e pesano sulle tasche dei romani senza rivestire alcuna utilità collettiva.
Ora ci auguriamo che questo intendimento non venga deviato, per non dire completamente azzerato, dalle resistenze dei consueti gruppi di potere clientelare, ideologicamente attenti ai “beni comuni”, ma nei fatti incoercibili al cambiamento perché sistematicamente protesi a difesa del proprio bacino di consenso, senza alcun riguardo per l’interesse dei cittadini e delle loro reali esigenze. Di questo i “signori” delle preferenze e delle clientele sindacali e di altro genere, possono stare certi: continueremo anche quest’anno a far emergere attraverso denunce e dossier pubblici, i legami tra aziende, assunzioni, affidamenti diretti e le realtà politiche trasversali di riferimento.