L’incendio scoppiato nella notte di venerdì 12 gennaio a piazza Vittorio, dove è morta una donna bengalese di 30 anni ed il suo bambino di 10, ripropone in maniera drammatica il tema delle condizioni in cui molti immigrati sono costretti a vivere, stipati a decine nelle case. In quella casa erano 12.
Il padrone di casa ha dichiarato che l’impianto elettrico era “nuovo ma non a norma”. Parole che lasciano in chi le legge una profonda perplessità nelle pieghe della quale si fanno strada rabbia e indignazione per la modalità con cui gli immigrati vengono trattati in un paese come il nostro che, nonostante tutto, continua a definirsi “civilizzato”.
L’inchiesta è ancora aperta, nel tentativo di ricostruire l’effettiva dinamica dell’incidente.
Nel pomeriggio di Sabato 13 gennaio, mentre i movimenti di lotta per la casa, i centri sociali le comunità dei migranti e la Roma sinceramente democratica e solidale svolgevano un presidio pacifico, le forze dell’ordine hanno attuato una feroce carica provocando 15 feriti ed identificando, dentro al pronto soccorso, un membro della comunità bengalese.
I movimenti di lotta per la casa, i centri sociali, le comunità di migranti, le associazioni antirazziste ed i partiti della sinistra hanno indetto per sabato 20 gennaio alle ore 14.00 una manifestazione cittadina da piazza Vittorio a piazza del Campidoglio. Hanno manifestato la loro solidarietà alcuni esponenti di Rifondazione Comunista, tra cui Massimigliano Smeriglio e Andrea Catarci.
“Solo pochi giorni prima della tragedia – afferma Catarci – erano stati diffusi dati molto allarmanti. Per la FIMAA, la federazione degli agenti immobiliari aderente a Confcommercio, Roma è la città d’Italia in cui è più difficile trovare un’abitazione, con gli affitti ed i prezzi di vendita in costante ed esorbitante aumento: un canone mensile medio per una casa di 70 metri quadri varia da 820 euro in periferia a 1.770 euro al centro, mentre il costo medio al metro quadro varia da 2.773 euro in periferia a 9.051 euro al centro!”
“La difficile realtà – continua il Presidente del Municipio Roma XI – colpisce in particolare i soggetti più deboli, migranti, precari, senza lavoro, chi ha un salario ad intermittenza, vecchi e nuovi poveri, spesso vittime dello sfruttamento più disumano e della speculazione più selvaggia. Ciò che è successo a piazza Vittorio evidenzia la necessità di una nuova politica sulla casa, visto che in questi anni l’intervento pubblico si è limitato ad azioni per contrastare le emergenze che hanno dato ben pochi risultati. Si tratta di una grande questione sociale che non può assolutamente essere gestita con la polizia: al contrario servono nuove case di edilizia pubblica ed a canone sociale, occorre penalizzare chi tiene le case sfitte, occorre mettere un tetto ragionevole ad affitti e prezzi di vendita. Le cariche di sabato ai manifestanti scesi in strada a fianco della comunità bengalese, in particolare, sono doppiamente gravi: non si rispetta neanche la memoria di due morti!”.
Massimiliano Smeriglio, deputato e segretario PRC Roma, ha manifestato la volontà di mettere a disposizione tutti gli strumenti, compresi quelli parlamentari, per individuare i responsabili delle cariche indiscriminate di sabato che hanno colpito una comunità in lutto ed i movimenti cittadini che da subito si sono stretti intorno ad essa.
Alla maggioranza capitolina si rivolge invece Smeriglio chiedendo un’azione di concreta solidarietà che risponda a tale emergenza, programmando azioni preventive in grado di intervenire ed accogliere. Dal Comune al Governo va pensata una via d’uscita per evitare alla Capitale ulteriori emergenze sociali e drammi fin troppo prevedibili