RADICALI ROMA

RADICALI: INDISPENSABILE EUROPA UNITA E DEMOCRATICA PER NON CADERE NELLA TRAPPOLA DEL TERRORISMO

Dichiarazione di Riccardo Magi, Segretario di Radicali italiani

Per non cadere nella trappola del terrorismo è indispensabile prima di tutto comprendere i molti errori commessi e correre ai ripari con fermezza. Un’Europa più unita ci consentirebbe non solo di affrontare al meglio l’emergenza di un attacco terroristico come quello subito a Parigi, ma anche, evidentemente, di avere una politica estera in grado di dare risposte più adeguate e una politica di difesa e di intelligence non indebolita dagli schemi nazionalisti. Isis agisce nel vuoto di una politica internazionale divisa, e al contrario di quanto accadeva per Al Qaeda, trova intorno a sé stati relativamente fragili. Come ci ripete da anni Emma Bonino, non stiamo assistendo a uno scontro tra civiltà, ma a una guerra intra-islamica senza confini – neppure quelli dei nostri stati europei – tra concezioni profondamente diverse dell’islam e dettata da interessi egemonici.

Il primo urgente banco di prova è quello siriano. Si tratta di un’operazione difficile che deve essere compiuta da un Occidente unito capace di dialogare e coinvolgere nella soluzione anche stati finora considerati nemici. Al contempo, ai terroristi che vogliono imporre nelle nostre città il loro clima di guerra è necessario contrapporre il nostro modello di convivenza: ora più che mai è necessario ribadire l’importanza di diritti e democrazia anche nei nostri paesi. Radicali italiani ha inviato nei giorni scorsi, proprio su questo tema, una lettera al premier Renzi e al sottosegretario Gozi, per chiedere impegni certi in vista del vertice di domani, 17 novembre, sullo Stato di diritto nell’‎UE, poiché l’Italia è ancora fuorilegge per procedure d’infrazione e condanne europee su questioni che incidono profondamente sulla qualità della vita dei cittadini. E’ oggi necessario conquistare maggiori libertà e diritto e non cedere a chi li minaccia. Per questo, anche le reazioni emotive che stanno conducendo a misure come chiusure delle frontiere, rimpatri ed espulsioni, sospensioni dei diritti civili se prolungate possono mettere a rischio quanto si stava faticosamente tentando di costruire nelle politiche europee, alimentando le sacche di esclusione che da sempre costituiscono il bacino di arruolamento dei terroristi. Occorre, al contrario, da un lato rilanciare delle politiche di accoglienza in chiave europea, e dall’altro mettere in atto politiche di inclusione degli stranieri già presenti nei nostri territori, per scongiurare il rischio che l’isolamento spinga le seconde e terze generazioni verso il fondamentalismo.