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Roma Capitale, il sindaco: "Poteri urgenti"

È necessario modernizzare, velocizzare e rendere stabile la decisione politica. I troppi passaggi infatti diventano uno strumento per chi vuole esercitare poteri di condizionamento”. Lo ha detto oggi il sindaco di Roma, Walter Veltroni, nel corso del suo intervento al Senato, durante la seduta della commissione congiunta Affari costituzionali, precisando che sente questo “come il problema del Paese, urgente”.
Per il sindaco della Capitale “Roma deve avere un ambito di poteri che sia una potestà regolamentare in determinate materie, attraverso una legge ordinaria. Ci troviamo – ha aggiunto il sindaco – in una definizione dell’identità costituzionale di Roma sancita dalla Costituzione, che la distingue dalle altre città. Roma assomma in sé due funzioni, quella di area metropolitana e quello di Capitale del Paese. E questo la distingue dalle altre aree metropolitane”.
Il sindaco si è poi soffermato sul concetto di area metropolitana: “Se il Parlamento si appresta a dare a Milano e Napoli, come auspico, una funzione normativa specifica, fa una cosa giusta. Roma – ha ricordato – ha una superficie di 1290 chilometri quadrati, e contiene otto città italiane. È, in termini di popolazione, la terza capitale europea dopo Londra e Parigi. È come Parigi, Berlino, Bruxelles e Stoccolma messe insieme. Arriva fino al mare e ha una molteplicità di funzioni. La sua dimensione è tale che noi non poniamo il problema del superamento della provincia di Roma. Roma è già area metropolitana: la Provincia svolge egregiamente la funzione di coordinamento e deve continuare a svolgerlo. Ma una città di queste dimensione, e mi spiace per Calderoli costretto oggi qui a sentirmi, ha bisogno di altro”.
Il sindaco della Capitale ha poi ricordato che “Roma è sede della cristianità e di tre ambasciate per Paese, e che ospita alcune centinaia di manifestazioni pubbliche all’anno. Per essere area metropolitana e Capitale, Roma per definizione dovrebbe essere allineata alle altre capitali europee e che hanno uno status particolare. Senza mettere in discussione gli altri poteri. Apro una parentesi. Non è mancato un accenno al fatto che Roma non è più la città ministeriale, lenta, è cambiata e molto, come possono testimoniare anche qui i politici che a Roma lavorano. In tre anni il turismo ha avuto un incremento del 25 per cento. Il Pil dello scorso anno si è attestato sul 4.2 per cento contro il 2.4 per cento del Paese, e quest’anno segna lo 0.6 per cento contro lo 0.0 del Paese. E questo – ha ribadito – non dipende dai trasferimenti dati a Roma capitale: Roma ha un trasferimento di 294 euro pro capite, contro una media nazionale di 357. Le ultime finanziarie hanno portato a zero i contributi per Roma capitale”.
“Tutto ciò che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto da soli. Esiste dunque – ha concluso Veltroni – un problema reale di poteri”.