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Ruini: "I funerali di Welby? Non avevo scelta"

Welby, la sofferenza, la morte e il funerale religioso negato. Una scelta della Chiesa che ha suscitato critiche e perplessità anche in molta gente di fede cattolica. Adesso esce allo scoperto il cardinale Camillo Ruini che torna sulla vicenda e si prende tutte le responsabilità, sostenendo però di non aver avuto scelta: “Sono io personalmente che ho preso quella decisione – ha ricordato Ruini – per un motivo di ordine logico, dispiaceva anche a me dire no. Sapevo quanti strali mi avrebbe attirato, quanto disagio potevo creare, e soprattutto che avrei aggiunto sofferenza alle persone a lui legate: questo soprattutto mi ha addolorato pero’ ho pensato che non c’erano scelte”.

LA CHIESA E IL SUICIDIO – In una conferenza presso la Summer School della fondazione politica Magnacarta, a Frascati, rispondendo alle domande di alcuni studenti, il cardinale Ruini ha ricordato che per la Chiesa ”il suicidio e’ intrinsecamente negativo” ma che oggi tende a concedere il funerale religioso ai suicidi presupponendo che sia mancata ”la piena avvertenza e il deliberato consenso” perché la persona era ”turbata psichicamente”.

“MA WELBY ERA PIENAMENTE CONSAPEVOLE” – ”Nel caso di Welby – ha spiegato il porporato – era molto difficile, del tutto arbitrario e anche irrispettoso verso di lui dire questo”. Ciò perche’ il paziente aveva piu’ volte manifestato proprio il desiderio di morire. Comunque, ha spiegato il vicario del Papa per Roma, ”questo non vuol dire che non possiamo pregare per lui e che non preghiamo per queste persone”. “Io spero – ha aggiunto – che Dio abbia accolto Welby per sempre, ma concedere il funerale sarebbe stato come dire ‘il suicidio e’ ammesso'”.