RADICALI ROMA

Se i radicali chiedono trasparenza sulla vendita degli immobili comunali.

Cara Maria Latella,

riferendomi alla lettera del Sign Ciardulli, ricordo che dal 2001 i Radicali denunciano la mancanza di trasparenza nel processo di vendita del patrimonio immobiliare romano ed il rischio di un caso “Svendopoli”. L’allora consigliera comunale di Roma, Rita Bernardini, oggi Segretaria dei Radicali Italiani, chiese al Sindaco che l’intero patrimonio fosse sul web, a disposizione dei romani; e propose di mettere all’asta tutti i beni. Sappiamo tutti come andò, nel silenzio di maggioranza ed opposizione. Sei anni dopo, non ci arrendiamo. L’associazione Radicali Roma, con Rita Bernardini, inizierà una raccolta firme per chiedere a Veltroni quando renderà pubblici sul sito del Comune gli elenchi delle proprietà comunali vendute ai conduttori, singoli o consorziati. Poi chiediamo che sia in rete l’attuale valore catastale dell’immobile, il prezzo, il nome dell’acquirente e le modalità di pagamento. La trasparenza delle istituzioni è una soluzione alla deriva partitocratica che attanaglia da ormai decenni il Paese, ma la demagogia potrebbe essere lo strumento di cui il “potere” si serve per mantenere lo status quo.
 
Massimiliano Iervolino
Segretario dell’Associazione Radicali Roma 
 

Risposta di Maria Latella

 

Il problema casa è una delle spine nel fianco nelle società post moderne e neo opulente. Nelle società moderne e basta, negli Usa anni ’50 o nell’Italia del piano casa Fanfani, anche la classe media poteva acquistare 2 camere e soggiorno. E fino agli anni 70 per gli universitari andare a vivere da soli . o con un fidanzato, perfino nel centro di Roma, era possibile. Non il miraggio che è invece oggi. Perciò premier provvisti di buon radar- come Zapatero-  studiano misure che consentano ai giovani di affittare casa. Perciò in Francia il lato debole dei politici è, ancora, il privilegio di ottenere a prezzi vantaggiosi case di lusso. E’ stato il lato debole di Chirac, è l’accusa ora rivolta a Sarkozy. Nessuna casta europea a comunque raggiunto i livelli di arroganza dei politici, grand commis, generali e semi potenti italiani. A Roma la casta acquista facile da almeno 30 anni. Trent’anni di nomi? Perché no? Non è mai troppo tardi