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Sulle coppie di fatto è duello tra ministre Bindi: Pollastrini? Lavora a un altro testo

  Ma, alla fine, quanti saranno i disegni di legge sulle coppie di fatto che arriveranno sul tavolo di Caserta? Uno, si pensava. Almeno fino a ieri. Perché fino a ieri sembrava che Barbara Pollastrini, ministro per le Pari opportunità, e Rosy Bindi, ministro per la Famiglia, avrebbero lavorato allo stesso documento, apportando ognuno il proprio contributo.

 

 

 

Si pensava che avrebbero lavorato al documento che il ministro Barbara Pollastrini ha fatto stendere nelle settimane passate ai suoi uffici legislativi. Una corposa bozza di articoli che si muove affinché «la convivenza di fatto si possa considerare rilevante e immediatamente produttiva di una certa quantità di diritti e doveri». E ancora ieri pomeriggio Stefano Ceccanti, capo dell’ufficio legislativo del ministero della Pollastrini, spiegava, zelante: «Questa bozza è stata inviata al ministero della Famiglia il 12 dicembre». Eppure dal ministero della Famiglia non avevano ancora dato alcun tipo di risposta relativa alla bozza. Non avevano segnalato alcun tipo di modifica o aggiunta da apportare per la discussione lì a Caserta. «Non mi stupisco di questo», aggiungeva Ceccanti. E diceva: «Perché fino al 22 dicembre sia noi sia loro al ministero della Famiglia abbiamo dovuto lavorare sodo per portare a termine un testo di legge sulla violenza delle donne, ma anche per il testo sui cognomi dei figli e delle mogli. Subito dopo, come si sa, sono arrivate le vacanze, dunque non mi stupisco del silenzio, fino ad oggi».

 

 

 

In realtà il silenzio del ministero della Famiglia si è rivelato presto un urlo assordante. La bozza del disegno di legge sulle coppie di fatto? Al ministero della Famiglia ieri nel tardo pomeriggio negavano di averla mai ricevuta. Meglio: negavano di averla mai ricevuta «ufficialmente». E il ministro Rosy Bindi mandava a dire: «Noi qui stiamo lavorando ad un disegno di legge per attuare il programma di governo». Non una parola di più. Non una di meno. Ma non c’è bisogno di una virgola in più per far esplodere una polemica a tutto tondo. Perché è ovvio che anche dal ministero della Pollastrini si sono mossi per attuare il programma di governo. Di più, proprio Stefano Ceccanti, il deus ex machina di questa bozza, affermava con decisione: «Sono convinto che l’incontro di Caserta servirà soltanto per confermare i tempi già previsti per questo disegno di legge. Ovvero che dovrà essere pronto entro la fine di gennaio. Non ci saranno discussioni. Del resto sono poche le righe che nel programma dell’Unione definiscono le coppie di fatto e grazie al fatto di essere così poche alla questione è stato tolto un peso ideologico». Le ultime parole famose. Nella bozza che la Pollastrini porterà a Caserta si scrive che essere una coppia di fatto, registrata o meno in appositi registri comunali, comporterà una serie di diritti: dall’assistenza sanitaria a quella previdenziale, dalla successione nel contratto di locazione all’inserimento nelle graduatorie occupazionali. E ancora: da diritti, facoltà e benefici connessi al rapporto di lavoro, al dovere di reciproca assistenza e solidarietà fino alla contribuzione alla vita in comune in proporzione ai redditi.