All’arrivo al pronto soccorso i medici gli hanno attribuito il ‘codice rosso’ per un’ipotesi di ischemia ma poi, invece di essere ricoverato d’urgenza, l’uomo è stato tenuto in attesa tre giorni e tre notti in barella.
L’episodio, avvenuto al policlinico di Torvergata, a Roma, è stato denunciato dai parenti del paziente all’associazione Codici, impegnata contro i casi di malasanità, che ne ha fatto l’oggetto di un esposto al direttore sanitario affinché apra un’indagine interna.
Secondo quanto hanno riferito i familiari, l’uomo era stato accompagnato all’ospedale di Torvergata in seguito a sintomi di stordimento e di perdita dell’equilibrio. L’attribuzione del ‘codice rosso’ da parte dei sanitari non ha impedito che il paziente trascorresse poi tre giorni e tre notti in barella all’interno della sala del pronto soccorso. Tra l’altro, “la barella era posizionata sotto l’aria fredda del condizionatore – spiega Codici -, tanto che, 24 ore dopo il ricovero, il paziente è stato colto da una broncopolmonite”.
Inoltre, “durante i tre giorni trascorsi in barella, il pasto è consistito in un panino con formaggio e una boccetta d’acqua, considerando che il paziente è affetto anche da diabete”.
Solo dopo le lamentele dei parenti il paziente è stato ricoverato, “ma – rileva Codici – non nel reparto di neurologia” malgrado l’ipotesi di ischemia. Con l’esposto al direttore sanitario l’associazione ha chiesto che si faccia piena luce sull’accaduto. “È mai possibile che strutture d’eccellenza siano in cronica mancanza di posti letto?”, afferma Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici, che ha chiesto anche la convocazione straordinaria della commissione sanità del consiglio regionale del Lazio.