RADICALI ROMA

Una commissione contro l'emergenza sfratti

Sfratti, emergenza casa, disagio abitativo, edifici occupati, categorie deboli? Per gestire e affrontare la situazione degli alloggi nasce a Roma una ‘Commissione di graduazione degli sfratti’. La commissione, creata ad hoc, si riunisce oggi in prefettura e dovrebbe essere operativa per i prossimi diciotto mesi, in applicazione della legge per la riduzione sul disagio abitativo. I suoi compiti saranno di intervento sulla correttezza delle graduatorie per l’assegnazione di case popolari e sulla tutela dei soggetti più esposti.
L’incontro di costituzione è presieduto dal prefetto Achille Serra e mette attorno a uno stesso tavolo rappresentanti del comune, associazioni di inquilini e proprietari di immobili, Ater, questura e prefettura.

“Negli ultimi sei mesi non sono state assegnate più di quindici case – fa sapere Guido Lanciano, presidente dell’Unione Inquilini – se non vogliamo il fallimento della commissione dobbiamo inseguire altri numeri”. L’associazione preme per un incremento delle assegnazioni da parte del Comune: lamentando che la situazione delle graduatorie per gli alloggi popolari è al momento “pietrificata”, rilancia e chiede “duecento assegnazioni al mese” come obiettivo della commissione.

Sono 2.500 a Roma le famiglie attualmente senza casa e con sfratto eseguito e di 3.400 nuovi nuclei con provvedimento in corso. A questi dati vanno poi aggiunti i 4.000 inquilini degli alloggi Enpam a cui è stata appena notificata la disdetta di locazione, secondo gli ultimi aggiornamenti sulla situazione resi noti dai sindacati. La prefettura invece ricorda che gli edifici attualmente occupati sono 48.
Non solo. “Almeno 40mila famiglie romane – denuncia l’assessore alle Politiche economiche Marco Causi – vivono in una condizione di disagio abitativo”.

Le categorie più deboli e bisognose di tutela? Sono gli ultrasessantacinquenni, le famiglie con redditi annuali inferiori a 27mila euro e quelle con persone disabili. Vivono infine in un appartamento in affitto 350mila nuclei: di questi, sono soprattutto gli studenti universitari e gli extracomunitari a pagare affitti esorbitanti per condizioni abitative spesso disagiate e senza un contratto registrato.
Si può prevedere un peggioramento della situazione per il 2008: l’Unione Inquilini stima che il numero delle famiglie in cerca di casa oscillerà tra le 12 e le 15mila unità.

“Tra 2 o 3 giorni si riunirà – ha reso noto il prefetto Serra al termine della riunione – un gruppo tecnico formato da un rappresentante dei proprietari, due dei sindacati e uno della polizia, che dovrà stabilire esattamente quali compiti potrà avere la Commissione. Se si riesce a trovare un metodo di lavoro si andrà avanti, altrimenti la scioglieremo”. “Mi è sembrato – ha continuato Serra – che ci fosse la condivisione di tutti ma noi non vendiamo fumo. Si tratta di capire se la Commissione, oltre ai poteri di graduazione degli sfratti ha anche la facoltà di rimescolare le carte tra gli aventi diritto alla casa”. “Per questo – ha concluso Serra – c’è bisogno di tanta buona volontà per risolvere una situazione che per Roma non è un’emergenza ma una tragedia”.
La sopravvivenza e l’utilità del nuovo organismo saranno chiari tra dieci giorni, in occasione della seconda riunione concordata per verificare gli strumenti individuati dal gruppo tecnico.

Le organizzazioni sindacali degli inquilini (Sicet, Sunia, Uniat, Federcase e Unione Inquilini) rispondono, dal canto loro, in modo unanime, esprimendo forte preoccupazione. “Sono emersi con chiarezza – fanno sapere – i limiti degli strumenti a disposizione della Commissione per la realizzazione concreta del passaggio da casa a casa”.