RADICALI ROMA

Unioni Civili. Tensione per il voto.

Clima di attesa e preoccupazione in Campidoglio, per l’imminente voto in Aula Giulio Cesare, di una delibera che se approvata istituirà a Roma un registro delle unioni civili, con estensione di alcuni diritti alle coppie di fatto anche dello stesso sesso.

Delibera all’ordine dei lavori già da ieri, con doppio testo ma stessa sostanza: uno è di iniziativa popolare (non emendabile, va votato entro il 5 dicembre), l’altro di iniziativa del consiglio sottoscritto dai consiglieri Quadrana (Rnp) e Giulioli (Sd). Scontata la contrarietà ai provvedimenti (si partirà votando il testo consiliare, l’altro potrebbe essere ritirato in caso di approvazione) da parte del centro destra. Per Dino Gasperini dell’UDC “in Aula sarà scontro totale”.

Ma anche il centro sinistra è diviso. Hanno già annunciato il “no” i tre consiglieri dell’Udeur. Gli occhi sono però puntati sul neonato Partito democratico, il cui leader Veltroni è anche il sindaco della città. Il Pd, da cui consigliere dipende il destino della delibera voterà compatto? Massimiliano Iervolino, segretario dell’Associazione Radicali Roma, non ne è certo. E per questo che ieri si è rivolto al sindaco annunciando l’invio di 2.500 cartoline firmate dai cittadini per richiedere il suo intervento: “Riunisca i capigruppo di maggioranza per fare in modo che il testo sia approvato. Allo stato attuale c’è il rischio che in aula si arrivi alla conta e che un leggero scarto decida le sorti della riforma”.

Ciò che i promotori del testo temono (per quello di iniziativa popolare sono state depositate 10.263 firme) e proprio che si vada a votare in ordine “sciolto” e senza indicazione forte del leader. D’altro canto gli stessi fautori del registro (tra cui anche Gianluca Santilli, presidente del consiglio del Municipio VI, Pd) contano però sul fatto che il partito di Veltroni non voglia dividersi sulla prima prova importante (con riflessi anche in chiave nazionale vista la piazza, Roma). Ieri intanto il quotidiano “L’Avvenire” ha tuonato contro l’eventuale registro, già approvato in più di 30 comuni in Italia (di cui 3 del Lazio). E.Sa.