RADICALI ROMA

Unioni civili/Comune di Roma, Iervolino: “Raggiunte le 5.000 firme ma la raccolta continua, l’appuntamento è per sabato 12 Maggio a Piazza Navona”

“Oggi possiamo dare l’annuncio di aver superato le 5.000 firme necessarie per portare la delibera di iniziativa popolare sul Registro delle unioni civili in Campidoglio, manca ancora un mese per il termine ultimo della consegna e siamo intenzionati ad utilizzarlo pienamente, quindi continueremo a dare la possibilità ai cittadini romani di sottoscrivere la nostra proposta di delibera. Il primo risultato è stato raggiunto, dopo anni di promesse e di dichiarazioni, con la nostra azione, il Consiglio comunale finalmente sarà chiamato ad esprimersi su questo tema. Il motivo per cui continuiamo la nostra campagna è semplice: abbiamo dichiarato fin dall’inizio che cercheremo di portare più firme possibili in Campidoglio per dare un segnale politico forte all’amministrazione capitolina.

Voglio segnalare che il risultato raggiunto in soli due mesi di mobilitazione acquisisce valore ancor maggiore se consideriamo le condizioni in cui questa iniziativa è stata portata avanti, mi riferisco alla mancanza, quasi assoluta, di informazione e di dibattito sull’argomento. I cittadini romani non sono stati informati a sufficienza dai mass media di questa campagna e della possibilità di firmare la proposta ai nostri tavoli. Come spesso accade, quando un’iniziativa è ideata dai radicali, il silenzio che l’accompagna è assolutamente imbarazzante. Già nella conferenza stampa in cui presentammo l’iniziativa esternai chiaramente il principale motivo per cui iniziammo questa raccolta firme ed il senso che volevamo attribuire alla campagna: non abbiamo mai creduto che la pdl sui Dico si sarebbe tramutata in legge per le evidenti ingerenze del Vaticano, quindi reputammo – e reputiamo – che nel contesto politico attuale fosse indispensabile una grande mobilitazione dal basso per la conquista dei diritti civili a Roma, capitale dello Stato e massimo centro del potere clericale.

Il prossimo appuntamento, per firmare la nostra delibera, è la manifestazione ‘Coraggio Laico’ del 12 maggio a Piazza Navona, per festeggiare tutti insieme il 33° anniversario della vittoria sul divorzio e per rilanciare una reale alternativa laica nel nostro Paese. L’appello e l’invito a tutti i cittadini romani è di partecipare alla manifestazione di Piazza Navona, un evento che include e non esclude nessuno, dalla famiglia “tradizionale” alle nuove famiglie. Una manifestazione che non ha i potenti mezzi economici ed organizzativi del Family-Day. E’ sotto gli occhi di tutti come gli organizzatori dell’evento di San Giovanni stiano letteralmente invadendo di manifesti e volantini Roma ed altre città d’Italia. I numeri sono impressionanti, si legge dalla stampa che 20 milioni di volantini sono distribuiti davanti alle 26 mila parrocchie italiane, davanti alle scuole, supermercati, cinema e altri punti di aggregazione. In cento delle 400 parrocchie romane è stato letto un invito alla partecipazione al termine di ogni messa, 250 mila i manifesti esposti davanti alle chiese, la potenza clericale sfrutta tutto il suo potere economico che, non solo, lo Stato gli concede attraverso l’8 per mille (1 Miliardo di euro l’anno con un metodo truffaldino) ma che anche le Regioni e i Comuni concorrono ad alimentarne le casse. Per esempio, la Regione Lazio, tramite la legge regionale 09 Marzo 1990 numero 27, eroga contributi al Vicariato di Roma per la realizzazione di nuove parrocchie nella città di Roma e la Legge 13 Giugno 2001 per gli oratori, finanzia con i soldi pubblici strutture dove si dovrebbe tenere opera religiosa e che invece ad ogni occasione ‘sensibile’ si trasformano in vere e proprie sezioni di partito. Dal 2001 ad oggi, quindi passando da Storace a Marrazzo, la Regione ha sborsato più di 15 milioni di euro per finanziare questa o quell’altra legge riconducibile agli enti ecclesiastici (vedi documento in allegato sui contributi agli Enti ecclesiastici). Proprio quello che la Regione Lazio finanzia, ma non solo la nostra regione, diventa scenario di propaganda politica con i soldi del contribuente, così come avvenne durante il referendum sulla legge 40, dove ricordiamo la grande mobilitazione delle parrocchie per l’astensione e la costosissima campagna del Comitato Scienza e Vita finanziata grazie ai soldi dell’otto per mille. In tutto questo c’è da chiedersi cosa c’entri la fede dei credenti con l’enorme potere economico e politico del Vaticano di cui si serve per entrare a gamba tesa sulla politica italiana e quindi per influenzarne le scelte. L’invito per i ‘credenti in altro’ è per il 12 Maggio alle ore 15.30 in Piazza Navona alla manifestazione Coraggio Laico.”
 
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