RADICALI ROMA

Gli immobili dell’ATER e i partiti che non pagano l’affitto

Di Alessandro Capriccioli.

State a sentire che succede: la Legge Regionale 12/2016 stabilisce, tra le altre cose, che quando l’ATER del Lazio (incaricata di gestire l’edilizia pubblica nella Regione) affitta i propri immobili a partiti politici, organizzazioni sindacali o altri enti associativi, deve pubblicare trimestralmente l’elenco degli immobili locati e, soprattutto, l’elenco delle morosità.
Ebbene, dalla lista pubblicata in questi giorni dall’ATER in ossequio alla legge che abbiamo appena citato è possibile ricavare alcuni dati che definire sconcertanti sarebbe un eufemismo: al 30 novembre del 2016, per gli immobili concessi in locazione a partiti politici, organizzazioni sindacali ed enti associativi, la morosità complessiva ammonta a quasi 7 milioni di euro, senza contare quelli relativi ai contratti “in corso di regolarizzazione”, sui cui importi nulla è dato sapere.
Nella lista non manca quasi nessuno: circoli di AN, del PSI, dell’UdC, di SEL, di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani, del PD e perfino del Partito Repubblicano: oltre a una pletora di associazioni, centri culturali, bocciofile, associazioni sportive, di reduci, di combattenti e chi più ne ha più ne metta.
Succede questo, in una regione che versa nella crisi economica che conosciamo, in cui si dice che non ci sono spazi e risorse da destinare ai migranti e alle attività dei cittadini: succede questo, fermo restando che al di là delle morosità si tratterebbe di capire in base a quali criteri quegli immobili sono stati dati in affitto ad alcuni soggetti piuttosto che ad altri, chi rappresentano quei soggetti, chi sostengono, a quali centri di interesse sono riconducibili e quanti di loro, al momento opportuno, si trasformano in comitati elettorali, in centri di recupero di preferenze, in serbatoi di voti.
Interrogativi che, come al solito, restano aperti, che disegnano ancora una volta una città e una regione in balia delle clientele, delle rendite di posizione e dei favori fatti agli amici degli amici: interrogativi sui quali di qui in avanti, così come abbiamo cercato di fare anche in passato con l’attività di Riccardo Magi nell’Assemblea Capitolina, cercheremo di far luce con ancora maggiore convinzione.
Nel frattempo, ecco la lista completa, a disposizione di chi la volesse consultare per scoprire i nomi più o meno illustri che la popolano.