RADICALI ROMA

Magi: Sono in seduta di riflessione sull'omofobia

Da più di due anni la delibera popolare sulle unioni civili attende la calendarizzazione in Campidoglio. Dopo tante promesse oggi si sarebbe dovuta tenere la seduta di riflessione sull’omofobia proposta dal PD per rinviare ancora il voto sulle unioni civili, contro – è bene ricordarlo – lo Statuto di Roma Capitale. A riflettere però sono solo in aula Giulio Cesare perché anche oggi la seduta non si è tenuta. Chiedo alla comunità LGBTQI di battere un colpo.

Dichirazione di Riccardo Magi, consigliere Capitolino Radicale eletto nella Lista civica Marino“Le unioni civili si voteranno nella settimana rainbow dal 12 al 18 maggio”, si era detto da parte dei vertici del PD in Campidoglio per non calendarizzare la delibera nel gennaio scorso. E invece, per evitare contrasti nel PD e turbamenti alla campagna elettorale, nella settimana rainbow il Consiglio non si è nemmeno riunito. Per questo in quella settimana ho raccolto e consegnato le firme necessarie per l’autoconvocazione del consiglio comunale, per discutere e votare la delibera popolare depositata da 8 mila cittadini e che non si discute da più di 2 anni.
Alla nostra richiesta di autoconvocazione – che secondo il Testo Unico degli Enti locali impone al presidente del consiglio Coratti di convocare la seduta entro 20 giorni dal deposito della richiesta – si è risposto, sempre da parte del PD, con la proposta di convocare per il 27 maggio una seduta “di riflessione sull’omofobia”.
Così oggi, 27 maggio, mi sono recato in Campidoglio per la seduta di riflessione, finita la quale tornerò a chiedere in primis alla comunità LGBTQI di non lasciare soli me e i colleghi firmatari dell’autoconvocazione, di farsi promotori loro stessi di una pressione esterna rivolta all’Assemblea. In questi giorni chiediamo insieme non “sedute di riflessione” – per quanto sempre utili – ma una vera seduta deliberativa.
Atti come quello del registro delle unioni civili rappresenterebbero il miglior antidoto al fenomeno dell’omofobia che a parole si impegnano tutti a contrastare.