RADICALI ROMA

L’assessore Baldassarre ha già la lista delle persone da accogliere

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“Siamo stupiti da quanto dichiarato ieri a Fanpage.it da Laura Baldassarre, Assessore alle politiche sociali di Roma Capitale, sui presunti rifiuti di un posto in accoglienza da parte di molte delle persone che da mesi vivono per strada nei pressi della stazione Tiburtina. L’Assessore ha anche dichiarato che ci sarebbero circa 120 posti disponibili nel circuito cittadino di accoglienza: peccato che, quotidianamente, i volontari del presidio informale richiedano alla Sala operativa sociale del Comune di Roma una sistemazione per le persone più fragili, richieste che vengono puntualmente respinte per i motivi più vari e spesso incomprensibili”. Così in una nota Le Associazioni della Rete Legale Baobab Experience, A Buon Diritto Onlus, CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati) e Radicali Roma.

“Solo una settimana fa, di fronte alle voci insistenti di uno sgombero imminente nell’area del presidio abbiamo scritto a Laura Baldassarre, a Virginia Raggi, Sindaco di Roma, a Paola Basilone, Prefetto di Roma, e Guido Marino, Questore di Roma, per chiedere che prima dell’avvio di qualsiasi operazione, vengano individuate soluzioni alternative per le persone lì presenti. Inoltre, è stata loro segnalata la presenza di oltre 180 persone che, pur avendo un titolo di soggiorno, sono fuori dai circuiti di accoglienza istituzionali, tra cui circa 104 titolari di status di rifugiato, protezione internazionale o umanitaria e 48 richiedenti asilo. Molti si trovano in condizioni di particolare fragilità, disagio e necessità e sono decine le persone con vulnerabilità sanitarie.
Non abbiamo avuto nessuna risposta.
Ci aspettiamo quindi dall’Assessore Baldassarre, visto quanto pubblicamente dichiarato, che fin da oggi alla luce delle nostre segnalazioni proceda a individuare quanti possano avere accesso alle misure di accoglienza del circuito cittadino per un’immediata presa in carico. E siamo a disposizione degli operatori della Sala Operativa Sociale per agevolare le operazioni necessarie da svolgere al presidio.
Ribadiamo che siamo i primi a sostenere, ormai da anni, che nessuno dovrebbe vivere, neppure temporaneamente, per strada in un rifugio di fortuna, tantomeno nel caso in cui sia afflitto da traumi e difficoltà di varia natura. E ci aspettiamo finalmente, da parte di Roma Capitale e delle altre istituzioni competenti, una strategia chiara ed efficace per affrontare e risolvere tutte quelle situazioni precarie e inaccettabili da noi intercettate e costantemente segnalate”.