RADICALI ROMA

06blog – Radicali Roma, dai banchetti al Campidoglio il "pungolo" per la giunta Marino: intervista al segretario Paolo Izzo

L’Associazione Radicali Roma passa dalle battaglie di strada alla politica in Consiglio comunale: ecco come si attiverà “il pungolo” radicale sul sindaco Ignazio Marino. Dalle estenuanti raccolte firme al massacrante lavoro al Consiglio comunale di Roma i Radicali sono un elemento politico di questa città molto importante: dai palazzi del potere alla vicinanza dello Stato Pontificio, ancor più vicino a via di Torre Argentina, dove proprio al piano inferiore la storica sede del partito vi è un ostello delle Suore Pie Operaie, la presenza radicale a Roma è sempre stata massiccia. Da quest’anno l’Associazione Radicali Roma, legata al Partito Radicale all’interno della cosiddetta “galassia”, ha eletto l’ex segretario Riccardo Magi al Consiglio Comunale (sul podio dei più votati in città): per i Radicali Roma un vero e proprio avvento. Le carte in tavola sono rapidamente cambiate ed i Radicali sono passati così dall’opposizione “di strada” alla maggioranza in Campidoglio (seppur in qualità di “vigilanti”); al loro interno, nel giugno scorso, è cambiato innanzitutto il vertice: abbiamo incontrato il giornalista e scrittore radicale Paolo Izzo, napoletano nato nel 1970 ma trapiantato a Roma da tanti anni, che attualmente svolge il ruolo di segretario dell’Associazione Radicali Roma.

Quali attività svolge Radicali Roma?

“Già alle elezioni comunali, con Riccardo Magi che ha preso moltissimi voti, si è potuto vedere come Radicali Roma fosse un bel gruppetto di persone, capaci di lavorare in equipe: poi, nei primi tre mesi dopo le elezioni, abbiamo seguito la campagna referendaria (i dodici referendum proposti da dal Partito Radicale e da Radicali italiani in materia di giustizia e diritti civili, ndr) ed ho passato i primi 100 giorni della segreteria a raccogliere le firme. L’Associazione ha un modo di lavorare interessante: si riunisce tutte le settimane di martedì per discutere di tutte le iniziative con i militanti che ottengono anche un riscontro oggettivo nelle attività svolte. Siamo, come iscritti, 114.”

Cosa porteranno i Radicali, come battaglie politiche per la città di Roma, nel nuovo consiglio comunale?

“Dell’esperienza della campagna referendaria di RomaSiMuove portiamo molte idee: quella è stata l’esperienza per me che maggiormente mi ha avvicinato a Torre Argentina. Coagulava varie realtà, è stato l’inizio da militante, con le raccolte firme, un’attività che non si è mai fermata: poi è venuta “Eutanasia Legale”, che venerdì 25 ottobre è stata ammessa, come proposta di legge, alla discussione dell’Aula della Camera, si è riproposta anche la campagna “Roma Libera Tutti” che riprende alcune tematiche di RomaSiMuove,come la raccolta differenziata o la mobilità ciclabile, e che con Magi in Consiglio Comunale possiamo tentare di “spingere” attraverso canali più diretti.”

Cosa è “Roma Libera Tutti”?

“E’ una campagna referendaria su cinque tematiche, per liberare Roma dal cemento evitando il consumo di suolo e valorizzando gli edifici esistenti), dal traffico, puntando maggiormente su una maggior ciclabilità urbana e meno a iniziative un po’ di facciata come la chiusura dei Fori Imperiali al traffico, che tale non è, per avere una città in cui esista un registro del testamento biologico dei cittadini ed un registro delle coppie di fatto come è successo a Milano e per chiedere l’abbattimento del “Lungomuro di Ostia”, quell’orrendo litorale che impedisce il libero accesso al mare. Queste iniziative ci auguriamo che possano essere proposte, ed approvate, direttamente da Magi in Campidoglio.”

L’Associazione Radicali Roma su quali tematiche principali si concentra, nel territorio?

“Al momento la questione rifiuti, sulla quale concentriamo molte forze, è molto calda: con una metodologia da Radicali Roma ci siamo messi a seguire la vicenda con attenzione, studiando la vicenda anche grazie al lavoro svolto negli anni da Massimiliano Iervolino; abbiamo presentato un dossier sulle discariche del Lazio in stato di illegalità ed un esposto alla Procura di Roma ed alla Commissione Europea. Quello sui rifiuti è un fronte enorme, a Roma hanno chiuso Malagrotta ma ci sono tantissime discariche nel Lazio, poco conosciute e più piccole che non sono seguite, dove succede la stessa cosa che a Malagrotta: vengono sversati rifiuti non trattati o trattati male, il cosiddetto “talquale”, contro le delibere europee e le leggi italiane. Siamo sotto l’occhio della Commissione Europea, sotto schiaffo, è impensabile continuare a perpetrare gli stessi errori. C’è anche la questione del litorale romano, invisibile ai cittadini ed ai turisti perché è un vero e proprio lungomuro: è un fronte sul quale ci muoviamo tantissimo, organizzando sit-in informativi e anche portando fisicamente il sindaco, in occasione delle sue visite in città, ad osservare la portata del problema: a Roma il libero accesso al mare è precluso alla cittadinanza e nessun cancello è aperto per permettere alle persone anche solo di fare una passeggiata in spiaggia. Stando su Roma però ci occupiamo anche di altro: immigrazione, un tema importante, visto che a Roma c’è il CIE di Ponte Galeria, interveniamo sulle carceri per via della presenza di Regina Coeli e Rebibbia, la tossicodipendenza e la chiusura dei SERT, i consultori che scompaiono e al posto dei quali vengono spesso messe queste associazioni cattoliche che più che altro colpevolizzano la donna che vuole abortire. Per non parlare di Metro C. C’è poi la questione grossissima del Campidoglio, che è un grande buco milionario sul quale grazie all’elezione di Riccardo Magi possiamo avere qualche lume in più. Il buco di bilancio del Comune di Roma è superiore rispettoa quello di Milano ma stiamo pensando, con i nostri compagni milanesi, di unire le due battaglie: cercare di capire se esiste una soluzione comune per entrambe le amministrazioni che certamente presteranno più orecchio, come “amiche”, alle nostre proposte.”

In molti, dopo le elezioni, hanno salutato l’elezione di Ignazio Marino con lo stesso entusiasmo, e mettendo questo risultato in parallelo, con cui si salutò “l’avvento” di Giuliano Pisapia a Milano: tu vedi analogie tra le due cose, e possibili analogie tra le due amministrazioni?

“In entrambi i casi, secondo me, tanto a Milano come a Roma c’è bisogno del “pungolo” radicale: l’aspettativa rispetto ad un sindaco di sinistra, che è più portato al rapporto col cittadino nel senso che lo ascolta maggiormente in una comunicazione biunivoca, senza che si decida al posto dei cittadini in qualità di sindaco, è alta. Per Marino questa cosa vale ancora di più per via della melma che è l’amministrazione di Roma, ma anche perchè è diversa la risposta dei cittadini, dei negozianti, dei tassisti: sul campo Marino si troverà abbastanza invischiato nelle varie problematiche. Il “pungolo” radicale funge da filtro di controllo: Magi, ad esempio, sul tema rifiuti ha proposto l’anagrafe pubblica dei rifiuti, di modo che si faccia chiarezza sui numeri e le quantità di rifiuti (indifferenziati, differenziati, etc) prodotte dalla città di Roma e smaltite dall’Ama. Con questo tipo di “pungolo” un’amministrazione di sinistra può funzionare: il radicale ti trova anche le contraddizioni in te, che sono però un beneficio e non un attacco politico da parare; saremo anche i primi a sottolineare gli sbagli: quando saluti la chiusura di una discarica affiggendo manifesti abusivi non dai un buon esempio ai cittadini.”

Su quali temi pensi ci si debba concentrare nel medio periodo, da qui a cinque-dieci anni?

“I temi di RomaSiMuove ricorrono tutti: penso ai diritti civili, che da radicale per me sono al primo posto. Il registro delle coppie di fatto serve ma l’importante è il riconoscimento dell’unione in quanto tale, il registro del testamento biologico laddove non c’è una legge nazionale univoca ma solo proposte che stanno là a giacere, in attesa proprio di una norma che almeno depenalizzi il ricorso a tecniche come l’eutanasia o al fatto che il cittadino si opponga ad ogni sorta di accanimento terapeutico. Se i diritti civili sono al primo posto, quasi sullo stesso gradino ci devo mettere la laicità: la laicità della città di Roma è essenziale per l’ottenimento dei diritti civili. Ma anche i temi sul territorio, con lo stop al consumo di suolo e la valorizzazione dell’edilizia esistente; la parte ecologica è essenziale e non deve essere di facciata come la “pedonalizzazione” dei Fori Imperiali: la mobilità va cambiata, valorizzando anche la fruibilità dei mezzi pubblici tramite investimenti per aumentarne la portata e il completamento della metropolitana. Anche sui servizi ai disabili c’è molto da fare: sono stati tolti i servizi minimi ai disabili, con la revisione di spesa che ha tagliato tantissimo; occorrerebbe fornire ai disabili direttamente un sussidio con il quale essi possano fare ciò che vogliono, evitando il passaggio attraverso cooperative, enti, etc, fatti spesso con persone poco competenti e amici di amici.”

Le attività dei Radicali si distinguono, storicamente, per essere orientate all’interesse comune: il problema dei diritti civili, del riconoscimento di determinate condizioni di vita, sono in tal senso centrali nelle varie battaglie radicali. L’Associazione Radicali Roma, in questo senso, non si discosta dalla linea storica del movimento radicale, incardinando la battaglia su un territorio difficile, in cui i problemi si fanno letteralmente cocenti: cinque anni di amministrazione di centrodestra, e le precedenti amministrazioni Veltroni e Rutelli, hanno dissanguato le casse comunali e strappato il tessuto sociale di un territorio non più coeso, diviso oggi nelle sue innumerevoli diversità. Il “pungolo” che Radicali Roma intendono mettere sulle iniziative della nuova giunta sarà, in questo senso, la cartina tornasole per una buona amministrazione.

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