CASE, RIFIUTI E CLANDESTINI NON CHIAMIAMOLI MIRACOLI MA SICURAMENTE SONO SUCCESSI da Il Foglio del 16 settembre 2009, pag. 1 "Sono stato nelle grotte di Stille, dove domani consegnano nove casette... e mi sono chiesto se abbia senso occuparsi di grotte quando mancano i tetti. Ha senso, se arrivi a capire che nulla sarà mai più come prima, e devi inventarti un futuro", ha scritto Toni Capuozzo sul Foglio del 23 agosto. Poiché la bacchetta magica non esiste, ha senso partire dai fatti. Ma poiché esiste anche la buona e persino ottima capacità del fare, le prime novantaquattro abitazioni in legno che Silvio Berlusconi ha consegnato ieri ai terremotati di Onna sono qualcosa più di una buona politica del fare: sono una scommessa che molti volevano perdente e invece è vinta. Quasi un miracolo. 0 come dice Guido Bertolaso a chi gli ricorda che "cinque mesi fa sembrava una promessa folle": "Abbiamo dato l’anima". Entro fine settembre saranno consegnati altri 350 prefabbricati dei progetto "Case", l’acronimo made in Bertolaso che significa "complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili". E per dicembre le altre "Case" e prefabbricati. Quasi seimila. Dunque si può anche polemizzare che siano state fabbricate in Trentino e montate da uomini della provincia autonoma di Trento. 0 lamentarsi, come da lenzuolo degli abitanti di Tempera, frazione di Paganica: "Dove andremo a settembre? No alla deportazione". 0 accusare la "ricostruzione che procede a macchia di leopardo", dimenticando però la vastità del sisma e un centro storico distrutto al 60 per cento di una città d’arte. O infine cavillare come la presidente della provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, che "questa case non erano previste, sono state individuate dopo una mobilitazione dei cittadini di Onna, non è merito del governo". Ma intanto è un dato che, sotto la supervisione della Protezione civile e il lavoro di programmazione del governo, le prime case ci sono. E "il 21 settembre le scuole apriranno", come ha detto Berlusconi. Ed "entro la fine del mese saranno smontate tutte le tendopoli (undicimila persone, ndr) e gli sfollati saranno sistemati". Case in legno o antisismiche per 25-30 mila persone, spiega Bertolaso: "Non baracche, non container, non roulotte: sono vere e proprie case". Non sono miracoli, ma assomigliano. E non sono nemmeno gli unici di questi mesi a testimoniare che la "cultura del fare", tanto cara al premier, in certi casi è pura funzionalità. Ci sono stati anche i rifiuti in Campania. Lo stato di emergenza, secondo quanto disposto dalla legge 123/08, terminerà il 31 dicembre. Ma già a fine luglio Bertolaso poteva dire: "Per noi l’emergenza rifiuti è finita. Il nostro problema era di trovare le discariche, avviare il termovalorizzatore di Acerra e la raccolta differenziata. Oggi potenzialmente la Campania si pone meglio di altre regioni". E spiegava, da puro tecnico: "Dato che la Campania ogni anno produce due milioni e 200 mila tonnellate di rifiuti, vuol dire che ci saranno due anni di autosufficienza". Più il termovalorizzatore di Acerra, che finalmente funziona. E va bene che, anche qui, Antonio Bassolino, abbia rivendicato il proprio ruolo, perché "sarebbe stato semplicemente e tecnicamente impossibile costruire in otto mesi un termovalorizzatore". Ma anche qui il risultato c’è, dove prima era il caos. Tanto che Silvio Berlusconi è passato all’attacco di Calabria e Lazio, dove la sua cultura del fare non è ancora arrivata e tra pochi mesi "potrebbe esplodere la questione dei rifiuti". Gli ultimi dati del Viminale Ma la coppia Berlusconi-Bertolaso non è la sola addetta alle scommesse impossibili, se qualche giorno fa il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha potuto annunciare che "la politica dei respingimenti funziona, dal 1° maggio al 31 agosto gli sbarchi di clandestini sono diminuiti del 90 per cento, passando da oltre 15 mila a 1.400". E che il Cie, il Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa, è orinai (miracolosamente?) vuoto. Un’operazione forse simbolica, ma certo hanno sbagliato simbolo anche Magistratura democratica e il Movimento per la giustizia, che hanno scelto Lampedusa per il loro convegno sui diritti dei migranti conclusosi l’altro giorno. I Cie, se non si svuotano, non sono però più in emergenza da sovraffollamento. Anche se nessuno lo dice. I dati del Viminale aggiornati in tempo reale al 15 settembre 2009, sono sorprendenti: Bari 193 clandestini su 196 posti, Brindisi 30 su 83, Crotone 83 su 124, Torino 76 su 90. Per un totale di 1.285 su 1.752 posti. Non significa che i problemi non esistano (Lamezia, Milano, Torino), e lo stesso Maroni non li ha negati, imputandoli soprattutto all’allungarsi dei tempi di trattenimento. Ma la situazione migliora. L’8 settembre i radicali Massimiliano Iervolino ed Elisabetta Zamparutti, reduci da una visita al Cie di Ponte Galeria a Roma, hanno raccontato a Radio Radicale di una situazione dura ma non certo emergenziale, in cui "non c’è sovraffollamento", non ci sono scioperi della fame in corso, si è verificato un solo caso di violenza e c’è "un buon rapporto degli ospiti con il direttore". Miracoli, o quasi.