RADICALI ROMA

Agostino

Al Piccolo Eliseo di Roma pieno successo di “Agostino”, da un’idea di Rolando Ravello e Massimiliano Bruno.

di Lucio De Angelis

Massimiliano Bruno è tra i giovani uno dei maggiori autori di successo.

Per il teatro stabilisce un vero e proprio connubio con Paola Cortellesi per la quale scrive tre commedie teatrali: “Cose che capitano” e “Ancora un attimo” interpretandole al suo fianco e “Gli ultimi saranno ultimi”, vincitore di numerosi riconoscimenti quali il “Premio ETI – Gli olimpici del teatro”, il prestigioso “Premio della critica 2006” e il premio “Anima”, per l’attualità del testo che affronta importanti tematiche sociali legate al mondo del lavoro.

Per la rassegna Romacittàteatro al Piccolo Eliseo Patroni Griffi è in scena fino al 18 aprile “Agostino” che Bruno scrive insieme a Rolando Ravello e che prende spunto da un fatto realmente accaduto, trasformando la singolare vicenda in una metafora paradossale.

In essa vi si narra di Agostino che una domenica esce dal suo appartamento, situato al quarto piano di un palazzone a Tor Bella Monaca: è vestito in giacca e cravatta e insieme a sua moglie sta portando il figlio in chiesa per la prima comunione. Ma quando torna per festeggiare, si accorge che la sua chiave non apre più la porta.

Gli hanno occupato casa, o meglio gliel’hanno rubata. E a nulla valgono le sue rimostranze presso le autorità: Agostino non ha nessun titolo per dimostrare che l’appartamento è suo. Come capita abitualmente nelle periferie italiane, dove vige la legge del Far West, il nostro ha dato, a suo tempo, ad un boss di quartiere, una buona uscita a fondo perduto, per prendere possesso di una casa popolare assegnata, negli anni ’70, a un signore ora deceduto, e ormai diventata vero e proprio “bottino di guerra”. Così, Agostino decide di riprendersela a modo suo. Occupa il pianerottolo insieme a tutta la sua famiglia e da quel momento in poi… comincia la sua battaglia personale.

Il lavoro è un modo per trattare con leggerezza un tema per molte famiglie angosciante: la casa. Un operaio e la sua famiglia tornano all’appartamento che hanno faticosamente affittato, ma trovano la serratura cambiata ed altre persone all’interno. Da quel momento, Agostino scopre che in realtà non aveva diritto d’abitare lì, che il padrone di casa non è il vero padrone di casa, che forse è un ente, forse è lo Stato, o chissà chi. Comunque sia, ormai l’appartamento è di chi se lo prende. Cerca quindi di ritornare in possesso dell’abitazione e inizia un viaggio in cui la sua onestà si scontra continuamente contro l’Italia del ventunesimo secolo, un paese in cui la buona fede viene spesso dileggiata se non calpestata ed umiliata.

Agostino è un antieroe piccolo piccolo, che riesce a resistere alla tentazione di mescolarsi con i “cattivi” uscendone, però, quasi distrutto.

Rolando Ravello interpreta perfettamente tutti i personaggi della commedia: con particolare bravura è Agostino stesso, il nonno, la moglie, i figli, i loro insegnanti, i loro compagni di scuola, e ancora sacerdoti, temibili delinquenti e i nuovi occupanti della casa, disegnando in un’ora e mezza un affresco comico e struggente della nostra epoca e dell’eterna lotta a cui si è costretti per non soccombere all’arroganza ed alla sopraffazione.

Le canzoni e la musica di Alessandro Mannarino, anch’egli in scena col violinista Houman Vaziri e con Rolando Ravello, fanno non solo da colonna sonora ma anche da vera e propria coscienza del protagonista, definendo, con le scene sognate e vitali di Claudia Cosenza, quell’incubo tragicomico che è lo spettacolo “Agostino”.

Ma, purtroppo, il testo non si ispira né a un sogno né a un incubo, bensì a una storia vera.

Rolando Ravello

in

Agostino

tutti contro tutti

di Massimiliano Bruno

da un’idea di Rolando Ravello e Massimiliano Bruno

con le canzoni e le musiche di

Alessandro Mannarino

regia di Lorenzo Gioielli

voce chitarra giocattoli e percussioni Alessandro Mannarino

violino e cianfrusaglie Houman Vaziri

scene e costumi di Claudia Cosenza

disegno luci di Luca Barbati