RADICALI ROMA

Scaduti idue mesi di tempo, Alemanno risponda ai cittadini

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Roma

E’ scaduto il termine di due mesi che il sindaco di Roma ha, in base allo statuto, per rispondere alle interrogazioni popolari. Sono trascorsi infatti 60 giorni da quando come Radicali Roma abbiamo depositato sette interrogazioni popolari al sindaco con 1500 firme di cittadini romani.  Alemanno purtroppo, abituato ad amministrare sistematicamente facendo ricorso a deroghe e proroghe, è già in violazione dello statuto.

Nelle interrrogazioni si chiede al sindaco di fornire infomazioni precise su: entità e la gestione dell’enorme debito del comune di Roma a causa del quale i cittadini romani stanno subendo un forte aggravio della pressione fiscale, mentre sono a rischio i livelli minimi dei servizi essenziali e tutta la macchina comunale è in grave sofferenza; gestione del patrimonio immobiliare comunale e in particolare per consocere quali immobili comunali siano concessi a partiti, sindacati, associazini di varia natura e a quale canone; costi e risultati documentabili dell’ordinanza cosiddetta antiprostituzione; contratti derivati stipulati negli anni passati dall’ammnistrazione capitolina; mancato introito negli anni 2008 e 2009 per l’esenzione dell’Ici sulle strutture ecclesiastiche in cui si svolgono attività non esclusivamente commerciali; sul pagamento a carico del comune del servizio di fornitura idrica e di smaltimento delle acque per lo Stato Città del Vaticano, incluse sedi collocate al di fuori dei consini dello stato stesso; costi per le finanze comunali dell’operazione annunciata dal sindaco di costruzione di 51 nuove parrochie nel territorio del comune di Roma.

Con questa iniziativa i cittadini romani esercitano un loro diritto di partecipazione alla vita pubblica della città, noi chiediamo quindi ad Alemanno di corrispondere mostrando lo stesso rispetto per le istituzioni, per la loro legalità e per il diritto dei cittadini di conoscere.

Nel frattempo è già iniziata la raccolta di firme su altre interrogazioni su due temi centrali per il futuro della città. La prima sull’effettivo funzionamento della raccolta differenziata a Roma, cioè su quanto di quel 24% di raccolta differenziata rivendicato dal sindaco sia effettivamente trattato e quanto finisca in discarica; la seconda sul finora troppo vago piano di riqualificazione urbana di Tor Bella Monaca.