RADICALI ROMA

Mozione per l’anno 2011

MOZIONE GENERALE

ASSEMBLEA ANNUALE

ASSOCIAZIONE RADICALI ROMA

Roma 8 dicembre 2010

Gli iscritti dell’Associazione Radicali Roma, riuniti nell’Assemblea annuale ordinaria l’8 dicembre 2010 in via di Torre Argentina 76 a Roma, ascoltate le relazioni del Segretario e del Tesoriere le approvano.

L’Associazione Radicali Roma riunita in Assemblea condivide pienamente e si riconosce nella totalità della mozione approvata al IX congresso di Radicali Italiani tenutosi dal 29 ottobre al 1 novembre 2010, ribadendo una convinta adesione alle battaglie del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito e delle associazioni costituenti e valutando come obiettivo e metodo della propria iniziativa politica il Satyagraha per la legalità ed il diritto nelle istituzioni locali, come in quelle nazionali e sovranazionali.

L’Associazione Radicali Roma ringrazia tutti i militanti che hanno contribuito all’impegno radicale in occasione delle ultime elezioni regionali nel Lazio con la candidatura di Emma Bonino e la presentazione delle Liste Bonino Pannella, sostenendo il diritto di tutti i cittadini di avere elezioni democratiche e legali.

L’Assemblea degli iscritti impegna gli organi dirigenti a proseguire nella lotta per la piena attuazione dell’Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati per Roma Capitale, che grazie all’iniziativa dei militanti ha visto una parziale attuazione pur continuando a constatare l’illegalità e il disprezzo da parte delle istituzioni cittadine per le norme nazionali e statutarie.

L’Assemblea al contempo ritiene debba proseguire l’iniziativa di analisi e di denuncia per far emergere la verità sulla grave realtà del debito del comune di Roma e della gestione commissariale che nell’assoluta negazione dell’informazione, pur dovuta per legge, determina una situazione fuori da ogni controllo istituzionale e democratico.

Alla luce di ciò ritiene necessario da una parte diffondere la conoscenza di tale realtà presso i cittadini, attraverso accessi agli atti e altre iniziative, e dall’altra estendere l’analisi e l’iniziativa a tutto il sistema delle società partecipate del Comune e ai servizi che esse forniscono alla città, con la finalità di denunciare tutti i profitti di regime che vengono realizzati nell’attuale sistema amministrativo.

L’Assemblea denuncia l’abdicazione della politica di fronte al potere vaticano e alle pratiche simoniache che determina la negazione dei diritti in molteplici aspetti della salute, della libera iniziativa economica e dell’esistenza stessa dei cittadini: il ritardo intenzionale del servizio sanitario nel garantire l’utilizzo della RU486, l’obiezione illegale di coscienza sulla pillola del giorno dopo nei pronto soccorso romani – documentata da due edizioni di videoinchieste girate e montate dai militanti dell’Associazione con ampia diffusione in rete – il rigetto consiliare della proposta di delibera di iniziativa popolare sulle unioni civili, la lesione della concorrenza tra gli operatori del turismo a causa dei privilegi agli enti ecclesiastici.

Radicali Roma condividendo in pieno l’impostazione espressa nella mozione generale di Radicali Italiani sui danni sociali ed economici causati dalle politiche italiane sulla droga, si impegna a contribuire alle iniziative di Radicali Italiani sulla produzione e diffusione di materiale informativo e a promuovere eventi antiproibizionisti.

Radicali Roma accoglie con grande favore l’invito e la disponibilità al dialogo espresso durante i lavori dell’Assemblea dagli esponenti delle forze politiche intervenuti, impegnandosi fin da subito a incontrarli e valutare la possibilità di iniziative comuni sui temi dell’affermazione della legalità nei vari aspetti della vita cittadina.

L’Assemblea ribadisce la scelta della nonviolenza come pratica politica necessaria e realmente alternativa, impegnandosi a diffonderla e condividerla con altre realtà politiche e associative. In questa prospettiva, conferma la necessità di ricostruire il tessuto della partecipazione democratica attraverso gli strumenti di iniziativa popolare previsti dagli statuti degli enti locali.

Necessario inoltre sarà sollecitare e alimentare un maggiore coordinamento con le associazioni radicali del Lazio e con i consiglieri radicali eletti alla Regione.