RADICALI ROMA

Il Messaggero – Per i rifiuti a Malagrotta mini proroga in arrivo

 

Cronaca di Roma, pag. 44, di Fabio Rossi – Il tempo stringe – fra un mese scadrà l’ultima proroga per la discarica di Malagrotta – e scatta l’allarme per il trattamento dei rifiuti indifferenziati che, dal 1 ° ottobre non saranno più indirizzati al grande impianto gestito da Colari. A lanciarlo sono i Radicali, che chiedono chiarezza su quale sarà il destino, passate le forche caudine di fine settembre, dei rifiuti attualmente smaltiti a Malagrotta. Con un’ipotesi sempre più vicina: una nuova mini proroga per la vecchia discarica, soluzione che in Regione (ma anche negli uffici tecnici del governo) considerano sempre più realistica. Potrebbero bastare 10-15 giorni oltre il 30 settembre, ma in questi casi (come insegnano i precedenti degli ultimi anni) il condizionale è d’obbligo. L’affondo dei Radicali: «Visto che si continua a proclamare la chiusura dal 1 ° ottobre della discarica di Malagrotta e considerando che il bando ad inviti dell’Ama riguarda solo i rifiuti provenienti dagli impianti di trattamento meccanico biologico di Rocca Cencia e via Salaria, la domanda sorge spontanea: in quale discarica, in attesa del nuovo invaso di Roma, verranno smaltiti i rifiuti trattati negli impianti denominati Malagrotta l e Malagrotta 2? – scrivono in una nota Massimiliano Iervolino e Riccardo Magi – È fuor di dubbio come tale quesito, a pari merito con quello relativo alla combustione del Cdr, sia di notevole interesse pubblico non solo per un problema di tariffa ma soprattutto perché queste decisioni potrebbero prefigurare nuovi contenziosi che non farebbero altro che aggravare ancor di più una situazione di per sé già molto delicata».

Anche per il bando dell’Ama, peraltro, il tempo stringe. I termini per la gara a inviti (che si può chiudere in tempi più brevi rispetto a quella europea) si chiuderanno il 15 settembre, per cui l’azienda vincitrice avrebbe appena 15 giorni per organizzare il servizio di smaltimento: probabile che non bastino, e che una nuova proroga (anche se mini) per Malagrotta sia inevitabile. E Colari? Dovrà trovare rapidamente una soluzione per smaltire le 1.300 tonnellate al giorno di sua competenza (una porzione più o meno uguale a quella dell’Ama). Il problema è rappresentato da scarti e Fos (frazione organica stabilizzata): attualmente va in discarica a Malagrotta, in futuro forse alla Falcognana. Ma dopo il 30 settembre dovrà essere trasportata fuori dal Lazio, altrimenti gli impianti Tmb si intaseranno e i rifiuti resteranno per strada.

Il «Presidio no discarica Divino Amore» insorge contro l’ipotesi, anticipata ieri dal Messaggero, di espropriare i terreni dell’Ecofer per far spazio in tempi brevi al nuovo sito di Falcognana. «Un’ipotesi davvero desueta e autoritaria, alla quale il governatore del Lazio Nicola Zingaretti non si oppone – dicono dal comitato – Anzi, nel suo tergiversare, affida la scottante vicenda a Goffredo Sottile, lavandosene le mani. È ora di smetterla di bluffare: se tali notizie fossero fondate sarebbe un atto gravissimo, nel quale ognuno dovrà assumersi la responsabilità delle proprie azioni».