RADICALI ROMA

MAGI-RADICALI: Chiedo cinque impegni al Sindaco perché sia vero risanamento il risanamento della capitale

Lettera aperta  al sindaco di Roma Capitale del Consigliere Capitolino Radicale Riccardo Magi, eletto nella Lista civica Marino

“Serve un impegno immediato almeno su cinque punti perchè il risanamento sia credibile e questo bilancio 2014 votabile” Di seguito il testo della lettera inviata al Sindaco Marino e agli Assessori della sua Giunta    La città di Roma sta vivendo una fase drammatica. Una crisi istituzionale, sociale e del tessuto economico produttivo che ha ripercussioni pesanti sulla qualità della vita dei cittadini. I due nodi principali del problema sono la crisi finanziaria dell’ente Roma Capitale e la qualità dei servizi pubblici che non sono all’altezza della crescente pressione fiscale che i cittadini sopportano. Per fronteggiare questa situazione questo è il male da evitare: l’ennesimo annuncio di una discontinuità che i romani aspettano da anni ma che stenta ad arrivare.   Come tutti i romani sanno, non si tratta solo di mancanza di risorse ma di come le risorse di tutti vengono utilizzate. I servizi pubblici locali non sono degni di una capitale europea, non solo e non tanto a causa della scarsità delle risorse pubbliche ma perchè non si intende affrontare il nodo dei modelli di erogazione dei servizi eliminando al contempo il peso delle enormi sacche di inefficienza e delle clientele che vivono e si ingrassano nel sistema dell’amministrazione e delle aziende comunali. In buona parte i romani hanno già pagato gli autobus che non ci sono, gli asili che non ci sono, le metropolitane che non ci sono, i servizi sociali che non ci sono. Negli ultimi anni Roma non ha intrapreso un serio e credibile percorso di risanamento e sono stati necessari numerosi interventi legislativi nazionali per consentire alla Capitale di evitare almeno formalmente il dissesto finanziario. L’ultimo, il cosiddetto decreto “Salva Roma”, ha consentito di chiudere i bilanci 2013 e 2014 in pareggio autorizzando alcune operazioni contabili con la gestione commissariale del debito pregresso, ma imponendo l’adozione di un Piano di rientro triennale che sarà approvato nelle prossime settimane dal Governo e che indica precise misure da adottare perchè sia finalmente garantito l’avvio del risanamento strutturale. Il giudizio sul bilancio di previsione 2014 – il primo bilancio completamente ascrivibile alla Giunta Marino – non può prescindere da questo contesto e va reso congiuntamente con il giudizio sul Piano di rientro la cui responsabilità politica investe anche altri livelli istituzionali, essendo prevista per legge l’approvazione con Decreto del Presidente del Consiglio che, in questo modo dovrà “metterci la faccia”. Il Piano di rientro (che solo dal 15 luglio è stato messo a disposizione dei consiglieri nella versione integrale consegnata al Governo il 4 luglio) elaborato dalla Giunta Marino è tanto puntuale nella parte descrittiva quanto vago e debole in molti punti della parte propositiva ed esecutiva, quella in cui dovrebbero essere indicate le misure concrete che devono realizzare il risanamento tanto atteso. Lascia perplessi anche la mancanza di un cronoprogramma dettagliato che scandisca e garantisca l’attuazione del piano. Alla luce di queste considerazioni sento il dovere di condizionare il mio voto favorevole a questo bilancio ad alcune scelte che è necessario che l’Amministrazione compia ora comunicandole alla cittadinanza. Una risposta favorevole non solo avrebbero ricadute positive immediate sugli equilibri di bilancio ma sarebbe il segno di una volontà politica chiara e di una assunzione di responsabilità. Questi i punti qualificanti su cui chiedo un impegno esplicito del Sindaco e della Giunta: – Aziende: impegno chiaro di attuazione reale della strategia di fondo adottata nel Piano di rientro di in merito alle aziende in vari modi partecipate o controllate, cioè la dismissione delle partecipazioni o liquidazione di quelle realtà aziendali le cui attività non siano riconducibili alle finalità precipue del Comune ma siano reperibili sul mercato. Si chiede un impegno esplicito in questa direzione sui casi di Farmacap e Assicurazioni di Roma; – Appalti e affidamenti: una risposta in tempi rapidi alle 4 interrogazioni depositate il 27 giugno scorso nelle quali si chiede quanti e quali affidamenti di Roma Capitale negli ambiti di competenza degli Assessorati alle Politiche Sociali, dell’Emergenza abitativa, dei Lavori pubblici, della Scuola, siano avvenuti con procedura diretta, cioè senza gara, con proroghe illegittime o con fornitura di servizi che si protrae in assenza di affidamento. Queste prassi, piuttosto ricorrenti per l’Amministrazione capitolina come ha rilevato anche la verifica amministrativo-contabile del Mef del 21/03/14, in violazione delle disposizioni nazionali e comunitarie, hanno ricadute significative sugli equilibri di bilancio generando extra costi fuori bilancio, non garantendo le necessarie economie nell’acquisto di servizi, falsando il calcolo dei fabbisogni, configurando danni erariali per illegittimi affidamenti o proroghe. – Trasparenza su incarichi dirigenziali, di collaborazione, di consulenza esterna: si chiede l’impegno in tempi rapidissimi a pubblicare sul sito del Comune le informazioni relative ai titolari di incarichi amministrativi di vertice, incarichi dirigenziali, collaborazioni e consulenze a qualsiasi titolo conferiti a sogetti esterni. Ciò è previsto dalla legge (art. 15 Dlgs. 33/2013) ed è condizione per l’efficacia dell’atto e per la liquidazione dei compensi eppure l’Amministrazione è tuttora inadempiente;  – Trasparenza totale su “manovre d’aula” e maxiemendamento della Giunta: è necessario che sia comprensibile a tutti, prima del voto notturno finale sul bilancio, quali siano ulteriori somme stanziate con il maxiemendamento che la Giunta sta predisponendo, recependo anche le indicazioni e le richieste dei gruppi capitolini, e nel dettaglio le destinazioni specifiche di tali fondi. La città non può tollerare, meno che mai in questa fase di crisi, che si giunga a scelte di allocazione di fondi per milioni di euro fuori o contro la strategia di risanamento. Che si tratti di fondi per prorogare i contratti a qualche centinaio di lavoratori, per prorogare o rafforzare un servizio o per alimentare qualche clientela consiliare o che si tratti di tutte queste finalità sommate insieme, non è tollerabile che avvenga fuori da ogni evidenza pubblica.   – Metro c: la principale opera strategica in costruzione in Italia è anche l’infrastruttura più attesa dai cittadini romani, quella che avrebbe dovuto consentire la reale e consistente pedonalizzazione del centro storico cittadino. La realizzazione di quest’opera è ormai fuori dalla cornice giuridica della “legge obiettivo” che avrebbe dovuto garantire l’interesse pubblico e al contempo il Contraente generale, cioè le imprese. La situazione di fatto ha garantito le imprese che hanno ricevuto ben più del pattuito senza rispettare gli impegni. L’Amministrazione non ha mai fatto valere l’interesse pubblico contestando la violazione della “legge obiettivo” e rivalendosi per danni nei confronti del Contraente Generale. Si chiede al Sindaco cosa intenda farne di questa opera di cui non sappiamo più dove andrà, con quali tempi, con quali costi aggiuntivi, con quali progetti di stazioni. La posizione dell’Amministrazione non può essere quella di continuare a navigare a vista.

Il Consigliere capitolino  Riccardo Magi