[vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]AL SINDACO DI ROMA, ALLE FORZE POLITICHE E PRODUTTIVE CITTADINE, ALLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, AI CITTADINI ROMANI
La crisi esplosa con l’inchiesta “Mafia Capitale” rappresenta un’irripetibile occasione per affermare una nuova idea di città, nella quale tornino a essere centrali l’efficienza dei servizi ai cittadini, la trasparenza nelle procedure amministrative e il rigore nell’impiego delle risorse.
Sbaglia chi riduce quanto accaduto in questi anni a Roma a un problema di “mele marce”: a essere malato è infatti un intero sistema, strutturato e organizzato per rendere possibile la degenerazione criminale dell’amministrazione.
Un sistema incentrato su meccanismi e protagonisti tuttora in piedi: è ancora pienamente attivo il sistema clientelare trasversale e radicato che continua a difendere con i suoi referenti in consiglio comunale le aziende fallimentari, le assunzioni indiscriminate, gli affidamenti a terzi di servizi senza verifica sui costi e senza indicatori di efficacia e di efficienza delle prestazioni erogate. Così come sono ancora al proprio posto gli alti dirigenti del Comune che non hanno vigilato sulla regolarità e la correttezza dell’attività amministrativa, nonostante i precisi compiti di controllo assegnati loro dalle leggi varate alla luce degli scandali degli anni scorsi proprio per contrastare e prevenire la corruzione negli enti pubblici. Non ultimi, sono ancora intatti i grandi poteri romani che hanno determinato le scelte strategiche sbagliate sulle opere miliardarie e incompiute.
La “mafia capitale” è il prodotto della cooperazione tra questi nemici degli interessi collettivi e la criminalità comune: un sodalizio che nei decenni ha trasformato l’emergenza in prassi consolidata, allo scopo di elargire denaro pubblico non per risolvere i problemi della città, ma per rafforzare ed estendere il proprio potere. Il risultato di questo meccanismo è sotto gli occhi di tutti: Roma è la città in cui i cittadini pagano le tasse più alte d’Italia ricevendo in cambio servizi tra i peggiori.
L’onestà, però, non basta: per scardinare questo sistema e ripristinare la legalità non è sufficiente fare pulizia di corrotti e corruttori. Occorrono invece profonde riforme strutturali, che rimuovano gli elementi grazie ai quali il potere romano ha potuto consolidare la propria posizione nel corso dei decenni: riforme attese da tempo o del tutto innovative, che esprimano una visione diversa di governo della città e che abbiamo riassunto nei seguenti punti:[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text][widgets_on_pages id=”MailUp”][/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text][wpdevart_poll id=”1″ theme=”1″][/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]